http://www.corriere.it/cronache...
____________________________________________________________________________________ "Un propagandista immerso in un forum riceve risposte, uguali e contrarie, pari al volume della propaganda portata".quote:Risposta al messaggio di salito inserito in data 20/09/2014 21:42:36 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Il fatto che ci dovrebbe essere un contratto tra l'ente pubblico e il privato è del tutto normale e credo proprio previsto e dovuto. Per l'usocapione ho i miei dubbi. Tagliare l'erba due o tre volte l'anno su un'area chiaramente ad uso turistico gestita in maniera continua dalla soprintendenza non credo che dia i requisiti necessari (dimostrare di avere avuto in uso esclusivo, pacifico e continuato il bene per 20 anni con tanto di testimoni). Comunque il mio dubbio su quanto sia cervellotica la cosa rimane. In definitiva, al netto dei bandi e contratti vari, per ripulire l'area è la soprintendenza che deve pagare o è chi "vince" l'appalto a dover pagare l'erba che si porta via? Perché ripeto, se si chiede a quell'allevatore di pagare l'erba che si porta via per poi giustificare l'incuria del luogo con il fatto che non si hanno soldi per farla ripulire, la cosa è semplicemente cervellotica. Il fatto ovvio è che se si fa un regolare bando di gara nessuno sarà disposto a versare un centesimo per andare li e ripulire portandosi via l'erba, sarebbe la soprintendenza a dover sborsare fior di quattrini. Trovare uno che lo fa gratis (gratis vuol dire a favore dello stato e non viceversa) non va bene? Se fossi stato nei panni di quell'allevatore con un po' di soldi da spendere, tempo da perdere e un avvocato tra le mani, alla lettera che chiedeva il pagamento dell'erba l'unica risposta sarebbe stata l'emissione di regolare fattura con la richiesta di immediato pagamento del servizio di sfalciatura a costo di mercato con tanto di arretrati e interessi.
quote:Risposta al messaggio di Tore99 inserito in data 21/09/2014 19:00:49 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Io non credo che ,per quanto costi poco il fieno,l'agricoltore faccia grandi sacrfici per tagliare l'erba. Sicuramente la zona archeologica avra' un bel prato con un erba di qualita' e visto che ci guadagna,rade l'erba in quel posto. Sono ormai finiti i tempi in cui la gente " regala " al prossimo. Non credo nemmeno che quelli dell'amministrazione comunale abbiano fatto un passo simile cercando di truffare qualcuno... Bisognerebbe conoscere esattamente la zona,i fatti e poi valutare... Con questo non nego che gli agricoltori lavorino la terra con gran fatica,ma generalmente è la loro...[:)]
quote:Risposta al messaggio di marcoalderotti inserito in data 21/09/2014 19:48:19 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Il sito lo conosco, ci sono stato, è posto in collina, proprio in alto sopra ad Ascea marina, la parte che scende al mare è macchia mediterranea e la parte retrostante intorno ai ruderi è prato, arbusti e ulivi. In tutto saranno una decina di ettari e non centinaia come si evince dall'articolo, forse c'è altro che ad occhio non è possibile stimare. [;)]
quote:Risposta al messaggio di Salvo Sa 2 inserito in data 21/09/2014 20:18:46 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Intanto, da burocrate, vedo alcune cose. Prima di tutto la burocrazia è sempre quella degli altri, noi siamo sempre la PA moderna ed efficiente. Quindi facilissimo parlare male degli altri, senza sapere annessi e connessi.Ogni norma, quale che che sia, serve a tutelare una serie di interessi e diritti pubblici e privati, ma avrà sempre effetti paradossali per il caso "non previsto". Più si adegua la norma ai casi non previsti e paradossali, più la si ingigantisce e complica, più la si tiene semplice, più si accettano effetti paradossali. Cosa scegliere ? In secondo luogo un buon funzionario pubblico applica la norma in quanto tale, non nella previsione che possa essere pinzato e perseguito. LUI rappresenta lo stato, lui deve applicarla a prescindere. Se la norma consente dei margini di flessibilità e scelta, ovvero di discrezionalità, il funzionario potrà usare anche il buon senso, ma se questi margini non ci sono, il suo lavoro è applicare la legge, amen. Consentire uno sfruttamento privato a nessun titolo di un bene pubblico è un grave errore, se si scoprisse che il contadino ha offerto anche solo un caffè al funzionario precedente sarebbero dolori anche nel caso di specchiata onestà, si va nel penale. Bene ha fatto quindi chi si è reso conto della situazione a tornare indietro. Non conosco la fattispecie, ma esiste la possibilità di concedere usi civici o fare contratti atipici, ovviamente bisognerebbe studiare il caso di specie, e io non sono esperto in materia (per fortuna) http://www.torinotoday.it/cronaca/manutenzione-verde-mucche-nichelino.html Voglio soltanto fare notare che spesso i "grandi argomenti" della pubblica opinione sono delle stupidaggini colossali. Tipicamente ad ogni alluvione ci si lamenta dei verdi e dei burocrati che non fanno scavare i fiumi. A parte i danni idraulici che avvengono attraverso l'inutile operazione di sovraescavare i corsi d'acqua (attraverso effetti idraulici controintuitivi ma noti), questa attività vale milioni di euro, dicesi cava, il materiale fluviale ha un gran valore. In caso di alluvione il modo di cederlo legalmente ovviamente c'è. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di ippocampo2009 inserito in data 22/09/2014 15:17:18 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Anche qui mi pare se ne stia facdendo una questione "burocratica", priva di elasticità che potrebbe benissimo essere applicata e senza violare alcuna legge, se non erro esiste la possibilità diu ricorrere alla "trattativa privata" per importi non eccedenti una tot cifra, visto che questo allevatore puliva e prelevava erba tacitamente ed abusivamente, da un sito archeologico, cos'ha impedito al burocrate di regolarizzare la faccenda nel reciproco vantaggio? Se ti affido direttamente il compito di tenere pulito il sito e il terreno circostante, nei modi e tempi che dico io, e l'erba che ti porti via sarà computata a titolo compensatorio del lavoro di manutenzione dalle erbacce del sito archologico, vorrei sapere quale giudice potrebbe ipotizzare una concussione e o corruzione del funzionario responsabile e quale giudice della corte dei conti potrebbe imputargli un danno erariale.
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 21/09/2014 22:50:59 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Pensi che quanto ho risposto ad Ippocampo non abbia una validità pratica e legale?
quote:Risposta al messaggio di ippocampo2009 inserito in data 22/09/2014 15:17:18 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> In realtà esiste l'istituto degli usi civici per questo tipo di attività, ma dubito che si possano applicare su una zona archeologica e che se ne possano istituire ex novo. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di Giovanni inserito in data 22/09/2014 18:25:34 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>. Adesso non esagerare, se devo comperare una tuta nuova devo avere i soldi per farlo, ed i soldi per farlo vengono dati anno per anno con la legge di bilancio. Può anche capitare che per risparmiare un anno si decida di non finanziare l'acquisto di tute, ecco che non possono essere consegnate automaticamente perché quell'anno non ci sono i soldi per comperarla. Altra questione è quella dello sfalcio dell'erba del sito archeologico. E' sufficiente valorizzare l'erba, poi fare un contratto per il taglio che preveda corrispettivo lo stesso prezzo attribuito all'erba ed un contratto di vendita allo stesso corrispettivo, definendo nei contratti che le due operazioni avvengano simultaneamente. Sii sobrio e ricorda che non sempre sai bene come stanno le cose A volte l'uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi, si rialza e continua per la sua strada