Rispondo ai vostri giusti quesiti ed interrogativi.
Purtroppo, tranne sporadici casi e per solo alcuni semplici oggetti, progettare una qualsiasi cosa comporta dover ricorrere a compromessi.
Mi spiego: la corona circolare in spugna o altro materiale che si infila nel collo di una bottiglia e con lo scopo unico di non sporcare durante il versamento in un bicchiere, presuppone che non ci siano altri impedimenti, tranne voler un simile oggetto anche per le damigiane.
Nel caso di una copertura, come prospettato da u58, implica inevitabilmente alcune esigenze ed alcuni limiti. Serve coprire il nostro camper a cosa? Sporco? Sole? Grandine? Pioggia?
Solo in base all’identificazione della effettiva esigenza si procede a studiare una corretta soluzione.
Inoltre bisogna tener conto di altri fattori. Il mezzo è rimessato in area privata? Oppure in strada o nel cortile di casa?
Anche qui bisogna valutare attentamente la cosa.
A meno che non si procede per gradi, come si fa ad esempio nel progettare prima un semplice tendalino, per poi dotarlo di tender antivento, protezione frontale dai raggi del sole, paratie laterali per una privacy.
Ma alla base di tutto bisogna capire lo scopo prefissato e il suo corretto utilizzo, anche se il camper verrà parcheggiato in strada.
Ho portato una volta l’interrogativo degli oscuranti esterni. Giustamente chiedevo: io non posso metterli se parcheggio il camper in strada, in quanto, facendo ciò, non mi preoccupavo del fatto che potessero rubarmeli o danneggiarli, bensì contravvenivo al codice della strada che impone che sia ben visibile il contrassegno di avvenuto pagamento dell’assicurazione.
Ritornando all’oggetto di discussione, mi sono offerto di dare il mio contributo per apportare, assieme all’ideatore del prodotto, idee, suggerimenti, modifiche. E null’altro.
Se poi, sfortunatamente, nell’arco di 15 minuti si abbatte una tromba d’aria, credetemi: non c’è struttura che tenga.
Quindi si deve, a mio avviso, andare per gradi.
Un’ultima cosa e non meno importante: decidere la sua realizzazione.
Sono per deformazione professionale portato ad affrontare una soluzione preoccupandomi solo della fattibilità del progetto. Tengo conto di una sua fattibile realizzazione, pesi, costi, ma mai mi preoccupo o mi pongo il problema di chi dovesse a sua volta realizzarlo.
E forse su questo particolare molto importante bisogna lavorare.
Lo si intende di facile realizzazione per ognuno di noi con un minimo di dimestichezza nel “fai da te”, oppure realizzare un prodotto da distribuire sul mercato?
Io sono del parere che formare un pool di persone, come suggerito da qualcun altro, e lavorare nei nostri prossimi incontri sia la cosa che più mi si addice.
Silvio
Modificato da SilvioTS il 23/10/2006 alle 22:00:14