In risposta al messaggio di enzov1100 del 25/02/2021 alle 13:54:31Enzo, ci sono due coppie di sistemi di ricarica che potrebbero generare una corrente risultante eccessiva.
Ah! ma si sommano sempre anche se la tensione non è la stessa? Oppure prevale quella più alta? Ma non sarebbe meglio, nel caso, interrompere l'alimentazione dall'alternatore e sfruttare quella dei pannelli, piuttosto che il contrario? Epever dovrebbe avere un relè pilota da utilizzare per la bobina di un relè di potenza.
In risposta al messaggio di Vincenzo56 del 25/02/2021 alle 18:32:29Due cose...
Vedo che la discussione va avanti su binari molto interessanti. Ho letto un po e mio malgrado mi vedo costretto a tornare un attimo al problema originario che era quello di dimensionare al meglio cavi elettrici e regolatore.Pongo alla vostra attenzione una possibile modifica: - Collegare in parallelo solo due pannelli da 150 W portando al regolatore (Epever tracer da 30 A) la corrente prodotta (a 36 V sono circa 8 A) col filo da 6mm quadri che già c'è. Poi dal regolatore per raggiungere la batteria (a 12 V dovrebbe passare una corrente di 24 A) raddoppiare il cavo da 6 mm quadri già presente. Prima della batteria fusibile da 30 A - Collegare l'altro pannello da 180 W ad un nuovo regolatore (volendo abbondare potrebbe essere sempre un Epever tracer 30 A) con un cavo da 6 mm quadri (a 36 V dovrebbero passare sotto i 5 A) e scendere dal regolatore alla batteria con un cavo sempre da 6mm quadri (a 12 V circa 14 A). Ulteriore fusibile da 20 A prima della batteria. Per quanto riguarda l'alternatore (circa 100 Ah) la ricarica è mediata da uno Sterling Power DC/DC Charger da 60 A che assolve al compito di regolare la carica delle BS in base alle reali esigenze evitando, appunto, carichi eccessivi. Inoltre quando passerò alla batteria LiFePO4 assolverà anche al compito di interrompere la ricarica a batteria già carica. Quest'ultime cose le riporto come a me le hanno dette, sperando non mi abbiano mal informato. Nell'evenienza (rarissima) di collegamento alla rete 230 V, non essendo in grado, purtroppo, di realizzare nulla di automatico come è stato suggerito da Emme48, continuerei a staccare manualmente il collegamento pannelli regolatore come ho fatto finora anche se vedo che con batterie cariche il pannello smette da solo di caricare. Ora ... ditemi. Sempre grazie
In risposta al messaggio di Emme48 del 25/02/2021 alle 19:53:45quindi, a proposito di lunghezza cavi e posizionamento regolatore, molto meglio che quest'ultimo stia affianco alle batterie, e la tratta di maggior lunghezza sia quella tra pannello e regolatore? Corretto?
Due cose... 1 Staccare i pannelli dal regolatore è corretto, staccare il regolatore dalla batteria non lo sarebbe stato; te lo fai a mano, io ho suggerito di farlo fare automaticamente a un relè che, notoriamente, nonsi dimentica mai cosa deve fare. 2 I fili che vanno dal regolatore alla batteria devono essere più corti e grandi possibile, ma questo solo perchè è su quei fili che il regolatore legge la tensione della batteria, decidendo in base a quel valore i parametri di ricarica; una caduta di tensione ingannerebbe il regolatore. Due impianti separati è meglio perchè esiste sempre la possibilità che i pannelli sul tetto siano ombreggiati diversamente. MPPT significa adattarsi a com'è il pannello in quel momento Raggruppare più pannelli che in quel momento potrebbero essere in condizioni molto diverse, metterebbe in crisi il regolatore. Per questo consiglio un regolatore per ogni pannello, serve a gestire bene gli ombreggiamenti diversi, e poi il costo di un regolatore da 40 non è troppo diverso da quello di 2 da 20. Bene il fusibile tra batteria e regolatore posizionato vicinissimo (millimetri e non centimetri) al polo positivo della BS Cavi, correnti, apparati... è tutto connesso, difficile parlare di una cosa senza lambire le altre. Marco
In risposta al messaggio di B747 del 25/02/2021 alle 20:19:29Correttissimo.
quindi, a proposito di lunghezza cavi e posizionamento regolatore, molto meglio che quest'ultimo stia affianco alle batterie, e la tratta di maggior lunghezza sia quella tra pannello e regolatore? Corretto?
In risposta al messaggio di Emme48 del 25/02/2021 alle 11:10:12Attualmente la carica da alternatore è diretta (Ciryx) ma a breve verrà modificata con l'inserimento di un convertitore DC/DC
Non sono poi molte le fonti di ricarica che possono andare insieme, forse solo le coppie alternatore+solare e caricabatterie+solare Essendoci sempre di mezzo il solare, si potrebbe inibire il regolatore fotovoltaico scollegandoil pannello (non la batteria) sia col D+ che con la presenza rete, questo nel caso non ci sia un segnale di controllo apposito sul regolatore... serve un relè da almeno 30 ampere e il contatto 30-87a (NC), poi la bobina (85 & 86) va alimentata da due diodi: uno viene dal D+ e uno dall'uscita del caricabatterie che accende il led di presenza rete. La corrente di questo relè dovrebbe poter sopportare quella massima erogata dal pannello, quindi uno da 30 ampere potrebbe non andare bene. A volte la corrente del contatto normalmente chiuso (30-87a) è la meta di quella dichiarata per il contatto normalmente aperto (30-87), si deve verificare... caso mai se ne prende uno più grosso, tanto problemi di assorbimento della bobina non ci sono perché si attiverebbe o col motore in moto o attaccati alla colonnina del 230 volt. Il problema della corrente tra alternatore e BS io lo risolverò con un Energy Power Evolution da 35 ampere, ho anche un Power service da 25 ampere, vedrò in seguito quale dei due installare. Marco.
In risposta al messaggio di rubylove del 26/02/2021 alle 00:07:36Usare il regolatore solare come unico sistema di ricarica è corretto, anzi, geniale.
Attualmente la carica da alternatore è diretta (Ciryx) ma a breve verrà modificata con l'inserimento di un convertitore DC/DC Ho un deviatore con il quale decido se caricare da rete o da solare, quando lo metto da rete,il solare è escluso e il regolatore che funge da caricabatterie a piu fasi, invece che prelevare dal pannello FV, preleva da un alimentatore switching 230/48V DC con circa 5 A e in uscita dal regolatore ho circa 20A, quando il mezzo è in marcia, posiziono il deviatore su rete, in modo che la carica avvenga solo da alternatore e non anche dal solare Con la modifica, inserirò il dc/dc converter con ingresso a 12V e uscita a 48V 5 A, questo a motore in moto si sostituirà automaticamente al solare e alla rete ma sempre collegato all'ingresso del regolatore, il mio progetto sfrutta il regolatore solare Victron 100/20 come caricabatterie unico qualsiasi sia la fonte, solare, alternatore e rete, senza mai superare i venti A in uscita, se in futuro aggiungero altra batteria raddoppiero tutto (il solare non credo, non ho spazio) Sono d'accordo nell'usare più pannelli separati, due regolatori più piccoli per due batterie separate per avere due impianti indipendenti (io non posso farlo ho gia un pannello grande sul tetto e unica batteria) le due batterie possono lavorare come si vuole in uscita verso le utenze ma il sistema migliore per usarle entrambe senza metterle mai in parallelo è usare due diodi schottky adeguati o due FET o un combinatore gia cablato (tipo argodiode Victron) per avere in uscita la somma delle correnti delle due batterie per le utenze
http://www.m48.it/camperbricola...
In risposta al messaggio di Emme48 del 26/02/2021 alle 05:32:54Ho visto il tuo schema, ottimo per la sicurezza, credo che aggiungero anche io qualcosa e prenderò spunto, in questo caso però mi riferivo due diodi di potenza di tipo schottky o meglio dei FET che hanno una caduta ancora piu bassa, utilizzati come sommatori di corrente per le batterie dei servizi e ottenere in uscita la corrente pari alla somma delle correnti delle batterie usate senza che queste siano mai in paralello, (quello che si fa sulle barche) contribuiscono solo in uscita mentre tutto il resto sarebbe separato, due pannelli, due regolatori, due batterie due diodi, un unico positivo in uscita con la somma delle due o più batterie
Usare il regolatore solare come unico sistema di ricarica è corretto, anzi, geniale. Qualunque tensione da 16..18 volt a 100 volt lo fa lavorare correttamente e soprattutto evitando sovracorrenti. Direi bene gli automatismiche selezionano la fonte di energia, meglio se progettati con la possibilità di forzatura manuale. In pratica avere per ogni oggetto un selettore On-Off-Auto Parallelare due btterie tramite componenti elettronici è però superfluo, forse dannoso, meglio concentrarsi su un sistema efficiente di protezione amperometrica e termica : Una cosa che vorrei suggerirti è quella di documentare tutto. Avere a bordo qualche foglio plastificato con i dettagli dell'impianto, permetterà di orientarsi a chiunque non capisca lo schema, ad esempio te tra qualche anno quando non ti ricorderai più com'era fatto. Marco
In risposta al messaggio di Vincenzo56 del 25/02/2021 alle 18:32:29Stai buttando all'aria un impianto formalmente corretto, suffragato da dati tecnici Epever che lo confermano e da chi impianti simili al tuo sul tetto del camper ce li ha già...
Vedo che la discussione va avanti su binari molto interessanti. Ho letto un po e mio malgrado mi vedo costretto a tornare un attimo al problema originario che era quello di dimensionare al meglio cavi elettrici e regolatore.Pongo alla vostra attenzione una possibile modifica: - Collegare in parallelo solo due pannelli da 150 W portando al regolatore (Epever tracer da 30 A) la corrente prodotta (a 36 V sono circa 8 A) col filo da 6mm quadri che già c'è. Poi dal regolatore per raggiungere la batteria (a 12 V dovrebbe passare una corrente di 24 A) raddoppiare il cavo da 6 mm quadri già presente. Prima della batteria fusibile da 30 A - Collegare l'altro pannello da 180 W ad un nuovo regolatore (volendo abbondare potrebbe essere sempre un Epever tracer 30 A) con un cavo da 6 mm quadri (a 36 V dovrebbero passare sotto i 5 A) e scendere dal regolatore alla batteria con un cavo sempre da 6mm quadri (a 12 V circa 14 A). Ulteriore fusibile da 20 A prima della batteria. Per quanto riguarda l'alternatore (circa 100 Ah) la ricarica è mediata da uno Sterling Power DC/DC Charger da 60 A che assolve al compito di regolare la carica delle BS in base alle reali esigenze evitando, appunto, carichi eccessivi. Inoltre quando passerò alla batteria LiFePO4 assolverà anche al compito di interrompere la ricarica a batteria già carica. Quest'ultime cose le riporto come a me le hanno dette, sperando non mi abbiano mal informato. Nell'evenienza (rarissima) di collegamento alla rete 230 V, non essendo in grado, purtroppo, di realizzare nulla di automatico come è stato suggerito da Emme48, continuerei a staccare manualmente il collegamento pannelli regolatore come ho fatto finora anche se vedo che con batterie cariche il pannello smette da solo di caricare. Ora ... ditemi. Sempre grazie
In risposta al messaggio di Emme48 del 25/02/2021 alle 17:26:22Ciao Marco, si vabbè grazie della risposta, ma mi aspettavo una risposta tecnica non un dogma da seguire ciecamente, da tecnico che sono atti di fede non ne faccio; la mia domanda era anche precisa.
Enzo, ci sono due coppie di sistemi di ricarica che potrebbero generare una corrente risultante eccessiva. - Alternatore (corrente certa) + pannello solare (corrente incerta) - Caricabatterie a 230 volt (corrente certa) +pannello solare (corrente incerta) Disattivare il pannello solare in presenza di almeno una delle altre due fonti energetiche (segnali D+ e presenza rete) è la cosa più logica da fare, prima di tutto perchè basta creare un solo meccanismo di blocco, ma soprattutto perchè il pannello solare da solo può fornire ricarica scarsa o assente, col maltempo e la notte per esempio. Disabilitando il solare rimane comunque una fonte energetica consistente e certa, ma mai eccessiva. Sergio... ti devo davvero disegnare due diodi che alimentano la stessa bobina di un relè? In generale la corrente di ricarica va limitata elettronicamente, eliminando il relè parallelatore e inserendo un caricabatterie alimentato a 12 volt (Energy Power Evolution oppure Power Service o altro) garantendo un limite accettabile; se un relè parallelatore collega un alternatore maggiorato da 180 ampere ad una batteria in salute ma completamente scarica, la corrente chi la limita? L'ultima finezza è evitare il sovrapporsi di due sistemi di ricarica molto potenti. Marco
In risposta al messaggio di rubylove del 26/02/2021 alle 09:25:36Allo sgancio di sicurezza che ti ho indicato puoi abbinare i diodi Schottky, sommatori nautici... quello che vuoi, inoltre l'intervento è attivabile anche con motivi diversi dall'intervento dei termostati.
Ho visto il tuo schema, ottimo per la sicurezza, credo che aggiungero anche io qualcosa e prenderò spunto, in questo caso però mi riferivo due diodi di potenza di tipo schottky o meglio dei FET che hanno una caduta ancorapiu bassa, utilizzati come sommatori di corrente per le batterie dei servizi e ottenere in uscita la corrente pari alla somma delle correnti delle batterie usate senza che queste siano mai in paralello, (quello che si fa sulle barche) contribuiscono solo in uscita mentre tutto il resto sarebbe separato, due pannelli, due regolatori, due batterie due diodi, un unico positivo in uscita con la somma delle due o più batterie Tre fonti collegate al regolatore (solare, rete, alternatore) attraverso tre diodi a bassa caduta oppure attraverso una commutazione Automatica/manuale, questo offrirebbe ridondanza anche dal punto di vista della sicurezza, perchè se realizzato doppio si salta a piedi pari anche la problematica che un unico caricabatetrie, rompendosi possa mettere in crisi tutto il sistema So cosa significa un guasto in zone remote (gia successo) Mi ero sempre chiesto perchè dalla rete occorreva avere un caricabatterie, per il solare il regolatore e per l'alternatore il caricabatterie dc/dc converter (tipo Orion TR di Victron) e metterli in parallelo in uscita con il rischio che ognuno si fa i fatti suoi e la batteria a chi da retta per caricarsi correttamente? vero che molti sono sincronizzabili, ma non tutti Il regolatore è di per se un caricabatterie di qualità a piu fasi, se invece che alimentarlo dal pannello FV (il mio entra con 50/55V) lo alimento con un alimentatore stabilizzato a 48V lui manco se ne accorge (crede che sia una bella giornata di sole) Appena attivo l'interruttore che scollega l'ingresso dello stesso e lo collega direttamente all'alimentatore, ci mette circa 10 secondi a trovare l' MPPT e poi si mette lavorare convertendo i circa 5,5 A 48V in circa 20 A 14V (non ho trovato un alimentatore da 6/7A) Avendolo poi omologato all'estero, e non potendolo neanche provare, perchè dopo 15 giorni le targhe per esportazione erano scadute, lo abbiamo potuto muovere dopo otto mesi con targa prova per il collaudo e poi dopo lo stesso rimettersi di nuovo a lavorare per finirlo veramente Comunque sfondi una porta aperta tu con i due impianti piccoli, Io purtoppo la prima cavolata l'ho fatta allo start... feci i buchi per gli oblo valutando certi pannelli che poi non andavano bene e mi sono trovato spiazzato subito, alla fine ho trovato un panasonic che ha una misura che gli altri non fanno e sono riuscito a montare un 300W ma con la prima cappella mi sono precluso di poter fare il doppio, avrei dovuto dare priorità ai pannelli e condizionare la posizione degli oblò agli stessi Ho documentato tutto anche se non prima ma dopo, e come dicevo ho dovuto ricostruire sulla carta quello che avevo fatto a braccio perchè metterlo su carta prima non mi riusciva se non a schizzetti che poi sistematicamente sono risultati essere solo l'embrione di un impianto che è mutato mano a mano che cresceva, insomma un banco di prova che poi è diventato definitivo ho progettato gli impanti elettrici e le reti dati per la parte entertaining dei maggiori teatri italiani, sale congresso, Show musicali ecc ecc.. ma in quel caso sapevo quello che facevo, qui no e sono certo che scoprirò altre esigenze o l'inutilità di scelte fatte, solo usandolo
Colibrì
, i fili originali dei pannelli saranno lunghi abbastanza per arrivare dentro un pensile, quindi non dovrò comprare quelli appositi, che la normativa obbliga a usare come cablaggi esterni degli impianti fotovoltaici.In risposta al messaggio di enzov1100 del 26/02/2021 alle 09:42:36I cavi da 6 mm possono andare bene, non è che una piccola caduta di tensione non faccia funzionare l'impianto, la caduta c'è sempre, va minimizata, io ho un 4 mmq su due metri dal pannello che sono piu che sufficienti per 300w a 50/55V
Stai buttando all'aria un impianto formalmente corretto, suffragato da dati tecnici Epever che lo confermano e da chi impianti simili al tuo sul tetto del camper ce li ha già... Epever ti dice che quel regolatore può gestire390W, 580W di PV nominali, molti di più, addirittura 1170 a 24V nel caso di picco. Ti dice questo, 580W nominali perché sa bene che dai dati nominali del PV devi moltiplicare per 0.7 per avere il rendimento massimo di picco effettivo. Qualcuno qui in COL, che di PV se ne intende, ti ha detto che i cavi di discesa potrebbero anche essere da 4mmq, tu hai i 6mmq, sei stra a posto; parlando di uscita alla batteri, Epever ti dice che la massima sezione di cavo che puoi collegare è 10mmq; tu avresti raddoppiato quello da 6mmq arrivando a 12mmq stando comunque dalla parte della ragione. Il tuo progetto con i 3 pannelli in parallelo ti scongiurava già automaticamente da problemi di ombra. I tuoi pannelli ti daranno nelle migliori condizioni al massimo 25A; ma qui e non si capisce perché, a volte dicono che bisogna surdimensionare l'impianto, solo per idee personali e non supportate da dati tecnici che sono anche stati sul campo confermati da chi i pannelli e questo tipo di regolatore l'ha già montato.
In risposta al messaggio di Emme48 del 26/02/2021 alle 10:11:56Nel mio caso oramai ho una sola batteria e un solo pannello, il suggerimento dei diodi sommatori era per chi volesse cimentarsi in un impianto che esce fuori dagli schemi abituali, magari potessi, ti ho gia detto degli errori primordiali, magari in futuro con altro mezzo più grande, non sò, quello che ho gia fatto e la carica da unico caricabatetrie (il regolatore) per ora da rete e da solare, a breve aggiungo il D/DC da alternatore,Vi faro sapere come va
Allo sgancio di sicurezza che ti ho indicato puoi abbinare i diodi Schottky, sommatori nautici... quello che vuoi, inoltre l'intervento è attivabile anche con motivi diversi dall'intervento dei termostati. Sovratensione,sottotensione, fumo in cabina, quello che vuoi, basta avere un contatto elettrico che si chiude a fronte di un evento per il quale è consigliabile togliere energia. Tornando alla sezione dei cavi, dobbiamo ricordare che non stiamo progettando un'utilitaria che verrà prodotta in migliaia di esemplari, dove anche 1 euro in meno è molto importante. Stiamo lavorando sul nostro balocco, antieonomico per definizione, 3 euro in più di rame non cambiano la vita. Sul mio camper, che ho chiamato Colibrì, i fili originali dei pannelli saranno lunghi abbastanza per arrivare dentro un pensile, quindi non dovrò comprare quelli appositi, che la normativa obbliga a usare come cablaggi esterni degli impianti fotovoltaici. Userò normali fili da 10 mmq (avrò 360 watt), poi dal regolatore alle batterie da 16 mmq. Marco
In risposta al messaggio di enzov1100 del 26/02/2021 alle 09:45:04Ecco la risposta tecnica che gentilmente chiedi.
Ciao Marco, si vabbè grazie della risposta, ma mi aspettavo una risposta tecnica non un dogma da seguire ciecamente, da tecnico che sono atti di fede non ne faccio; la mia domanda era anche precisa.
In risposta al messaggio di rubylove del 26/02/2021 alle 10:20:30"Doppio piccolo" ci sarà, ma per funzione non per oggetto.
Nel mio caso oramai ho una sola batteria e un solo pannello, il suggerimento dei diodi sommatori era per chi volesse cimentarsi in un impianto che esce fuori dagli schemi abituali, magari potessi, ti ho gia detto degli erroriprimordiali, magari in futuro con altro mezzo più grande, non sò, quello che ho gia fatto e la carica da unico caricabatetrie (il regolatore) per ora da rete e da solare, a breve aggiungo il D/DC da alternatore,Vi faro sapere come va Tu però potresti usare questa stessa strada del doppio piccolo e carica da regolatore sul tuo visto che mi sembra di avere capito che ti avventurerai in zone remote con il tuo mezzo p.s.i cavi normali vanno benissimo, quelli specifici per i pannelli solari come pure il connettore MC4 sono obbligatori solo per impianti domestici dove la tensione di dieci pannelli in serie da 60V può arrivare anche a 600V sulla linea, sono diversi solo per quello, isolamento maggiore sia del cavo che del connettore ma nel nosto caso non serve, salvo forse per qualche camion che puo montare piu pannelli in serie
In risposta al messaggio di Emme48 del 26/02/2021 alle 10:34:18Veramente ti ho chiesto:
Ecco la risposta tecnica che gentilmente chiedi. La normativa vieta di pogettare impianti dove le correnti, le tensioni e le potenze, possano arrivare a superare i limiti imposti dai costruttore dei componenti interessati.Di conseguenza un impianto di ricarica capace di fornire più di 25 ampere ad una AGM Fiamm fgl100 è considerato illegale. Tecnicamente parlando, dobbiamo evitare impianti che contengono sottodimensionamenti di qualsiasi tipo, perchè in caso di danni causati a terzi, sarebbero indifendibili in sede giudiziale. Evitare cioè di realizzare, o di consigliare di realizzare, impianti elettrici giuridicamente illegali. Marco
In risposta al messaggio di Vincenzo56 del 25/02/2021 alle 18:32:29Provo a dirti la mia, bene i 2 pannelli da 150 watt in serie con diodi di bypass al primo regolatore da 30A alzi la tensione ed abbassi la corrente, cavi da 6 mmq risulteranno più che perfetti.
Vedo che la discussione va avanti su binari molto interessanti. Ho letto un po e mio malgrado mi vedo costretto a tornare un attimo al problema originario che era quello di dimensionare al meglio cavi elettrici e regolatore.Pongo alla vostra attenzione una possibile modifica: - Collegare in parallelo solo due pannelli da 150 W portando al regolatore (Epever tracer da 30 A) la corrente prodotta (a 36 V sono circa 8 A) col filo da 6mm quadri che già c'è. Poi dal regolatore per raggiungere la batteria (a 12 V dovrebbe passare una corrente di 24 A) raddoppiare il cavo da 6 mm quadri già presente. Prima della batteria fusibile da 30 A - Collegare l'altro pannello da 180 W ad un nuovo regolatore (volendo abbondare potrebbe essere sempre un Epever tracer 30 A) con un cavo da 6 mm quadri (a 36 V dovrebbero passare sotto i 5 A) e scendere dal regolatore alla batteria con un cavo sempre da 6mm quadri (a 12 V circa 14 A). Ulteriore fusibile da 20 A prima della batteria. Per quanto riguarda l'alternatore (circa 100 Ah) la ricarica è mediata da uno Sterling Power DC/DC Charger da 60 A che assolve al compito di regolare la carica delle BS in base alle reali esigenze evitando, appunto, carichi eccessivi. Inoltre quando passerò alla batteria LiFePO4 assolverà anche al compito di interrompere la ricarica a batteria già carica. Quest'ultime cose le riporto come a me le hanno dette, sperando non mi abbiano mal informato. Nell'evenienza (rarissima) di collegamento alla rete 230 V, non essendo in grado, purtroppo, di realizzare nulla di automatico come è stato suggerito da Emme48, continuerei a staccare manualmente il collegamento pannelli regolatore come ho fatto finora anche se vedo che con batterie cariche il pannello smette da solo di caricare. Ora ... ditemi. Sempre grazie
In risposta al messaggio di enzov1100 del 26/02/2021 alle 12:33:28Le correnti si sommano sempre, ma non è detto che due caricabatterie che lavorano in parallelo, eroghino la corrente massima che ciascuno di loro può dare.
Veramente ti ho chiesto: Ah! ma si sommano sempre anche se la tensione non è la stessa? Oppure prevale quella più alta? Ma non sarebbe meglio, nel caso, interrompere l'alimentazione dall'alternatore e sfruttare quella deipannelli, piuttosto che il contrario? Epever dovrebbe avere un relè pilota da utilizzare per la bobina di un relè di potenza. Ho chiesto: si sommano sempre anche se la tensione non è la stessa? Che poi a me sembra di aver capito che l'alternatore fornisce corrente in base alla richiesta, diversamente sarebbe fuori legge anche lui da solo quando alimenta una batteria.