In risposta al messaggio di Subalpino del 23/09/2021 alle 09:07:13il pernetto serve per tener fermo il capicorda ad occhiello, che appoggerà sulla superficie sottostante.
Ottima idea per le connessioni “grosse” ma intendevo i capicorda delle singole celle per equalizzazione. Pensavo di mettere dei bulloncini inox da 4 ma non riesco a capire la lunghezza corretta, devo fare un po’ di prove. Quello che mi stupisce è l’idea di poter succhiare 100A e collegare un cavo da 50 mmq su quei pernetti
In risposta al messaggio di Subalpino del 23/09/2021 alle 09:07:13Per i cavetti dell'equalizzatore fai i fori al centro delle piastrine di collegamento, se riesci filettali, se no fai dei fori passanti con bulloncino, guarda la terza foto all'inizio del thread.
Ottima idea per le connessioni “grosse” ma intendevo i capicorda delle singole celle per equalizzazione. Pensavo di mettere dei bulloncini inox da 4 ma non riesco a capire la lunghezza corretta, devo fare un po’ di prove. Quello che mi stupisce è l’idea di poter succhiare 100A e collegare un cavo da 50 mmq su quei pernetti
In risposta al messaggio di enzov1100 del 24/09/2021 alle 14:47:19Grazie della conferma sulle dimensioni dei tuoi bulloni (M6), perchè ho il dubbio di avere ricevuto un "pacco" cinese, non avevo mai visto una cella dal vivo e onestamente mi aspettavo un oggetto più robusto.
In realtà la sezione di un filetto M4 è poco più di 8mmq, perché andrebbe considerato il nocciolo della vite che è 3.2mm di diametro, ma lasciando stare queste quisquiglie, devi considerare che il passaggio di correnteavviene per lo più tra le superfici piane delle piastrine e non solo nella vite; poi andrebbe considerata oltre la sezione anche la lunghezza del conduttore, quasi nulla. Più che altro per tranquillizzarti anche se è vero che un M4 è proprio piccolino. Le mie sono da M6
In risposta al messaggio di enzov1100 del 18/10/2021 alle 22:55:25Le LFP non hanno una relazione diretta tra la tensione e lo stato di carica, rimangono a tensione costante intorno ai 13V tra il 25 ed il, 75% del SOC, dopo di che la tensione sale in modo esponenziale, a 13,8 si è al 98% il 100% è a 14,4 V .
Rispolvero il thread perchè ieri mi è successa una anomalia che penso sia simile a quella che poi ha portato al degrado delle batterie, recuperate e che sto attualmente usando. Batterie (2x 100Ah, ora solo 2000 W/h) a12.6V, sotto carico frigorifero (le LFP hanno il range di reale utilizzo tra i 12V ed i 13V, quindi al 60%, ma reale a 70% senza la caduta di tensione del frigo), sono in viaggio, dopo circa un'ora, mi accorgo che i regolatori Epever sono in allarme con led batteria rosso, mai visto, e l'inverter è spento. Il consumo del frigo, circa 21 A, potrebbe essere stato di 250W/h quindi poco più di un sesto della capacità residua, quindi circa a metà capienza. I BMS delle batterie le hanno disabilitate, anche se pensavo che uno non funzionasse nemmeno più, e l'inverter si era spento, non essendo più alimentato; ri-alimento le batterie col 230AC e dopo 5 minuti mi danno 13V. Non ci avrete capito niente di quello che ho scritto, ma nemmeno io di quello che è successo.
In risposta al messaggio di enzov1100 del 21/10/2021 alle 20:04:53Saludos
Trovato il problema che ha provocato l'errore sugli Epever, che è over discharge, il babyBMS è saltato (è il terzo che si scassa) ed ha scollegato l'uscita della batteria, quello che non capisco è che anche l'altrain parallelo è andata in schutdown, scollegandosi anch'essa e tirando giù anche l'inverter. Sulla prima era presente il bilanciatore attivo a condensatori, ed infatti le celle erano perfettamente equilibrate. E' un allarme che non avevo mai visto, perchè se sconnetto le batterie in mancanza di luce si spengono anche i regolatori, con luce, se scollego le batterie, danno batterie a zero, ma un altro tipo di allarme, misteri dell'elettronica. La conclusione è che sono più fallosi e delicati i BMS che le celle stesse, infatti qui in Col anche ad altri con le gialle le celle sono saltate a causa della defaiance dei BMS, tipo i 123bms
In risposta al messaggio di enzov1100 del 21/10/2021 alle 22:27:59Una disanima interessante.
I punti deboli delle LFP sono tre, riferibili alla tensione: sovraccarica, quindi tensione di carica troppo elevata, sbilanciamento celle, sottoscarica a tensione inadeguata. 1) il problema può avvenire se il dispositivodi carica fornisce una tensione sopra quella totale consentita, diciamo i 14.6V per quelle più comuni, o a causa dello sbilanciamento celle per cui, anche se il dispositivo di carica rispetta i 14.6V , se una o più celle sono a tensione più bassa, le altre possono arrivare alla sovratensione. 2) lo sbilanciamento celle in realtà non è un problema fino a che non si finisce nel punto 1 o 3. 3) sottoscarica, se le celle alimentano un inverter, bisogna assicurarsi che questo intervenga spegnendosi, ad una tensione accettabile dalle celle, normalmente è così; anche qui, se una o più celle sono a tensione più alta, le altre possono arrivare alla sottotensione. 4) carica a temperatura troppo bassa; le più comuni celle non permettono la carica a temperatura sotto o vicino allo zero, alcune permettono la carica anche a tensioni più basse, fino a -20° ed anche fino a -45°, per evitarlo se non si è in presenza, bisogna installare e collegare la sonda temperatura al dispositivo di carica o al BMS Il punto 1 e 3 sono normalmente garantiti dai dispositivi collegati, l'unico punto che li può bypassare è lo sbilanciamento celle (2). Il bilanciatore passivo è sicuramente da evitare, perchè, oltre a diminuire l'efficienza (dissipa energia in calore), può guastarsi a causa del troppo calore prodotto, caso 123 BMS; un bilanciatore attivo, non dovrebbe causare problemi, può essere raddoppiato per avere garanzia che almeno uno funzioni. I punti 1, 2, 3 e 4 sono controllabili anche dal BMS, che però spesso si rileva più facilmente soggetto a guasti rispetto al controllo dell'alimentatore e dell'inverter, di conseguenza è meglio che il punto 4 sia controllato dal dispositivo di alimentazione. Questa la mia esperienza sul campo, ritengo il bilanciatore attivo l'elemento più importante, anche se le celle nuove, non si sbilanciano facilmente, ma se capita un bilanciatore deve avere una corrente di bilanciamento di almeno di 2/5 A, i bilanciatori da 30/60 mA sono utilizzabili solo per serie di un certo numero di batterie di bassa capacità, caso tipico biciclette elettriche. Ci possono essere poi problemi se la corrente di carica e scarica sono troppo elevate rispetto ai componenti in ingresso ed uscita collegati, ma sono valori facilmente verificabili e più facilmente controllabili con dispositivi semplici, es. fusibili, o DC-DC nel caso di alternatori, che possono essere più loro stessi ad avere problemi. Mi resta qualche dubbio sulle conseguenze, in caso di guasto di un qualunque componente, della interazione tra le batterie in parallelo, in quanto ho sempre notato comportamenti non ancora comprensibili.