In risposta al messaggio di enzov1100 del 26/02/2021 alle 21:19:47Certo; alla fine quello che stai facendo è un'analisi guasto (failure) cosa che conosco bene visto nel reparto dove lavoro; però, come dici, non potendo monitorare risulta molto più difficile capire la causa.
Purtoppo sono solo ipotesi controllando il funzionamento dei componenti dopo il guasto, che per ragioni diverse non potevano essere monitorate. Le valigette che ho acquistato chiudono le celle in un involucro di lamiera chenon ha resistenza meccanica sufficiente ad impedirne il ringonfiamento; allora non avevo esperienze dirette di LFP, ora me la sto facendo e da RD che sono, ne sto capendo relativamente di più. Prima di comprimerle le ho scaricate e raffreddate, poi ho forato le valvole di sicurezza (è uscito solo poco gas indefinito, senza odore), le ho risigillate ed ora modificherò le valigette inserendo setti leggeri e resistenti che le terranno compresse. Per quanto riguarda il bilanciamento, ho potuto appurare che ci sono tipi di celle che quasi non ne necessitano, mentre per altre è indispensabile.
In risposta al messaggio di il tornitore del 26/02/2021 alle 22:36:50Se per me è difficile, che sono comunque "sul pezzo", per te è un "trova l'intruso"; i tuoi imput sono sempre ben accetti.
Certo; alla fine quello che stai facendo è un'analisi guasto (failure) cosa che conosco bene visto nel reparto dove lavoro; però, come dici, non potendo monitorare risulta molto più difficile capire la causa. Io per quantoposso a distanza e secondo le mie conoscenze cerco di dare input, chiaro che possono essere del tutto sbagliati diversi input però così si restringe il cerchio almeno.
In risposta al messaggio di enzov1100 del 26/02/2021 alle 22:53:49Hai ragione, per me è proprio un "trova l'intruso"
Se per me è difficile, che sono comunque sul pezzo, per te è un trova l'intruso; i tuoi imput sono sempre ben accetti. Si sa che gli inconveniente ed una buona analisi degli stessi e dei guasti che ne derivano, portanosempre ad accrescere di molto le conoscenze della materia; visto che ne ho avuti, li rendo pubblici perchè possano servire ad altri per evitarli e comunque a poter avere più informazioni nella scelta dei componenti. Al momento la cosa che mi stupisce totalmente è l'integrale recupero (al 100%) della capacita delle celle rigonfiate, che prima di ricomprimerle erano inutilizzabili.
In risposta al messaggio di Steu851 del 26/02/2021 alle 23:45:23Da quello che ho capito questo "processo" di rigonfiamento viene assunto "naturale" per le celle prismatiche specie con correnti di carica/scarica elevate. Anche le celle gialle Winston hanno bisogno di una certa compressione, infatti se cerchi online lifepo4 (o lfp o WInston) compression plates si vedono delle vere piastre agli estremi del pacco.
Molto interessante. Avevo letto della compressione su un gruppo Facebook, senza capirne lo scopo. Da verificare se le gialle sono robuste a sufficienza o necessitano anche loro di comprensione.
https://spiral.imperial.ac.uk/b...
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/02/2021 alle 00:17:47Dopo la disavventura con il mio BMS e su consiglio di un amico ho settato il DC-DC Votronic a 13.9 volt senza fase di mantenimento, settaggio specifico per la batteria Dometic, ora il BMS arriva al massimo a 45 gradi per raffreddarsi immediatamente appena l'alternatore stacca e io mi sento più sicuro rispetto ad una carica a 14.6 volt consigliata da GWL.
Da quello che ho capito questo processo di rigonfiamento viene assunto naturale per le celle prismatiche specie con correnti di carica/scarica elevate. Anche le celle gialle Winston hanno bisogno di una certa compressione,infatti se cerchi online lifepo4 (o lfp o WInston) compression plates si vedono delle vere piastre agli estremi del pacco. Tra le piastre ci sono dei separatori, ma tra di essi c'è comunque un elettrolita in quantità molto risibile.. Se si crea spazio tra queste l'elettrolita non è sufficiente per far avvenire le reazioni chimiche e quindi la batteria risulta ko. Questo documento è proprio in tema compressione celle prismatiche però ad alta temperatura e di celle NMC (che poi a livello strutturale sono simili alle lfp): 20et%20al%20-%20Journal%20of%20Energy%20Storage%20-%20accepted%2002August2017.pdf Molto indicativa l'immagine ai raggi-x a pagina 17 e quella a pagina 18
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/02/2021 alle 00:17:47Confermo sperimentalmente, le gialle o le blu di GWL prob. hanno la scatola di contenimento robusta, le blu di Ali no, infatti hanno una dimensione e peso molto contenuta; io scarico e carico profondamente e tendono a gonfiarsi; all'interno delle valigette mettono della spugna che fa poco, la sostituirò con piastre in magnesio da 7mm precurvate, tipo molla, per precaricarle ed impendirlo.
Da quello che ho capito questo processo di rigonfiamento viene assunto naturale per le celle prismatiche specie con correnti di carica/scarica elevate. Anche le celle gialle Winston hanno bisogno di una certa compressione,infatti se cerchi online lifepo4 (o lfp o WInston) compression plates si vedono delle vere piastre agli estremi del pacco. Tra le piastre ci sono dei separatori, ma tra di essi c'è comunque un elettrolita in quantità molto risibile.. Se si crea spazio tra queste l'elettrolita non è sufficiente per far avvenire le reazioni chimiche e quindi la batteria risulta ko. Questo documento è proprio in tema compressione celle prismatiche però ad alta temperatura e di celle NMC (che poi a livello strutturale sono simili alle lfp): 20et%20al%20-%20Journal%20of%20Energy%20Storage%20-%20accepted%2002August2017.pdf Molto indicativa l'immagine ai raggi-x a pagina 17 e quella a pagina 18
In risposta al messaggio di orlegno del 27/02/2021 alle 11:46:39Mi vien il dubbio che il BMS e relative schede (PCB etc) non siano adeguatamente dimensionate secondo la tua esperienza.. Cosa che da un BMS di quel valore non mi aspetterei.
Dopo la disavventura con il mio BMS e su consiglio di un amico ho settato il DC-DC Votronic a 13.9 volt senza fase di mantenimento, settaggio specifico per la batteria Dometic, ora il BMS arriva al massimo a 45 gradi perraffreddarsi immediatamente appena l'alternatore stacca e io mi sento più sicuro rispetto ad una carica a 14.6 volt consigliata da GWL. Ho notato che caricando a 14,2 volt poi la batteria si assesta in poco tempo a 13,5. A motore acceso e batteria carica, nel momento in cui si accende il frigo o la stufa l'alternatore carica esattamente gli Ampere che vengono consumati. A me sembra una buona soluzione che non stressa la batteria e non fa surriscaldare le schede del BMS. Il carica batterie Victron da 30A è settato a 14.2 e 13.5 mantenimento, ma il BMS non si surriscalda eccessivamente. Mi manca di installare il pannello FV che sarà gestito da Eppever Tracer, vedremo quali problemi comporterà. In caso di scarica eccessiva la protezione è fornita dall'inverter e dall'Epever. Ciao Paolo
In risposta al messaggio di enzov1100 del 27/02/2021 alle 13:36:21Sicuramente come giustamente supponi e come si evince dal peso delle gialle/blue di GWL le celle avranno un case più robusto comunque viene sempre consigliata la compressione per evitare quanto si vede dalle foto ai raggi-x di quel documento.
Confermo sperimentalmente, le gialle o le blu di GWL prob. hanno la scatola di contenimento robusta, le blu di Ali no, infatti hanno una dimensione e peso molto contenuta; io scarico e carico profondamente e tendono a gonfiarsi;all'interno delle valigette mettono della spugna che fa poco, la sostituirò con piastre in magnesio da 7mm precurvate, tipo molla, per precaricarle ed impendirlo. Quella gonfia della foto manteneva la tensione perchè le celle non erano danneggiate ma non erogavano corrente; come hai pensato tu sti ioni non ce la facevano ad attraversare.
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/02/2021 alle 14:15:53Questo è il settaggio che ho scelto
Mi vien il dubbio che il BMS e relative schede (PCB etc) non siano adeguatamente dimensionate secondo la tua esperienza.. Cosa che da un BMS di quel valore non mi aspetterei. Giusto anche il consiglio del tuo amico settandoa 13,9 V visto che una lfp al 100% ha una tensione a riposo di circa 13,5 V (e viene confermato da quanto vedi su campo) però con una tensione di carica di poco sopra i 13,5 V la ricarica in certi casi è più lenta. Indubbiamente caricarla anche a una tensione più bassa ne allunga la vita, inoltre io setterei una tensione di cut-off in fase di scarica pari a 11,5 V o addirittura 11,8-12 V poichè sotto ai 12 V la batteria avrà un SOC del 10% circa... Anche questo ne allunga la vita; se dichiarano ipotesi 2000 cicli nel range di tensione 10 V e 14,6 V in carica restringendo notevolmente a, esempio, 11,8-12 V e 13,9-14 V sicuro che 2500 cicli li fanno. Per la fase di mantenimento, in quei casi che non si può disabilitare però si può settare il valore di tensione, io imposterei un valore di 13,2-13,3 V cosicchè la fase di mantenimento non tiene la batteria al 100% (13,5 V) costantemente ma esempio all'80-90%.. Almeno si danneggia meno dato che non richiederebbe la fase di mantenimento.
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/02/2021 alle 14:15:53Alzare troppo il cut-off in fase di scarica ti taglia la capacità utilizzabile della batteria specialmente quando la corrente prelevata è alta, a causa della ulteriore caduta di tensione in quel momento; nella prove che ho descritto, quando il phon con 80A di prelievo fa intervenire l'inverter a 11V, le batterie non erano realmente a 11V ma quasi a12 V; infatti riarmando l'inverter e facendo il prelievo con phon solo ventilatore, cioè 16A, la batteria forniva ancora un 4% di capacità (16Ax 15' sono 4Ah) prima di scendere nuovamente a 11V (sotto carico di 16A); che poi tolto il carico si rialzavano ancora a 11.5V.
Mi vien il dubbio che il BMS e relative schede (PCB etc) non siano adeguatamente dimensionate secondo la tua esperienza.. Cosa che da un BMS di quel valore non mi aspetterei. Giusto anche il consiglio del tuo amico settandoa 13,9 V visto che una lfp al 100% ha una tensione a riposo di circa 13,5 V (e viene confermato da quanto vedi su campo) però con una tensione di carica di poco sopra i 13,5 V la ricarica in certi casi è più lenta. Indubbiamente caricarla anche a una tensione più bassa ne allunga la vita, inoltre io setterei una tensione di cut-off in fase di scarica pari a 11,5 V o addirittura 11,8-12 V poichè sotto ai 12 V la batteria avrà un SOC del 10% circa... Anche questo ne allunga la vita; se dichiarano ipotesi 2000 cicli nel range di tensione 10 V e 14,6 V in carica restringendo notevolmente a, esempio, 11,8-12 V e 13,9-14 V sicuro che 2500 cicli li fanno. Per la fase di mantenimento, in quei casi che non si può disabilitare però si può settare il valore di tensione, io imposterei un valore di 13,2-13,3 V cosicchè la fase di mantenimento non tiene la batteria al 100% (13,5 V) costantemente ma esempio all'80-90%.. Almeno si danneggia meno dato che non richiederebbe la fase di mantenimento.
In risposta al messaggio di enzov1100 del 27/02/2021 alle 21:53:05Si con correnti di scarica elevate (1C o oltre) non si andrebbe ad utilizzare parte (comunque abbastanza limitata) dell'accumulo ed infatti anche le schede tecniche in quei casi dicono che è accettata come tensione di cut-off 10 V poi dipende da cella a cella.
Alzare troppo il cut-off in fase di scarica ti taglia la capacità utilizzabile della batteria specialmente quando la corrente prelevata è alta, a causa della ulteriore caduta di tensione in quel momento; nella prove cheho descritto, quando il phon con 80A di prelievo fa intervenire l'inverter a 11V, le batterie non erano realmente a 11V ma quasi a12 V; infatti riarmando l'inverter e facendo il prelievo con phon solo ventilatore, cioè 16A, la batteria forniva ancora un 4% di capacità (16Ax 15' sono 4Ah) prima di scendere nuovamente a 11V (sotto carico di 16A); che poi tolto il carico si rialzavano ancora a 11.5V.
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/02/2021 alle 23:32:42La caduta di tensione non è tutta relativa ai cavi, che non sono grossi, sono doppi e da 10mmq, ma sono lunghi 40 cm; quando la batteria sta tirando 80A, la caduta di tensione, tra i poli batterie ed i morsetti ingresso inverter è di 0.2V ma è la batteria che una volta tolto il carico recupera 0.7V; quando applico, a batteria quasi scarica, il carico da 16A la caduta tra poli batteria ed ingresso inverter è di 0.05V ed in quel caso a carico terminato la tensione della batteria recupera poco o niente.
Si con correnti di scarica elevate (1C o oltre) non si andrebbe ad utilizzare parte (comunque abbastanza limitata) dell'accumulo ed infatti anche le schede tecniche in quei casi dicono che è accettata come tensione di cut-off10 V poi dipende da cella a cella. Una buona via di mezzo, visti gli assorbimenti medi che si hanno in un camper ben lontani da 0,8-1C o oltre, penso sia 11,5-11,6 V poi dipende quanto uno vuole essere conservativo; che poi la tensione di cut-off solitamente consigliata con correnti entro 0,5C è 2,8 V/cella quindi 11,2 V. Nel tuo caso visto che la batteria era quasi a 12V mentre l'inverter arrivavano circa 11 V allora c'è una caduta di tensione di quasi 1 V (7-8% all'incirca) e non è poco secondo il mio punto di vista; probabilmente i cavi erano sottodimensionati (in quel caso minimo un 16 mmq per massimo 2 m totali di lunghezza o un 25 mmq per una cdt di 0,1 V o poco meno) e/o forse le resistenze di contatto erano un po' alte vista la corrente in gioco. Con cavi da 25 mmq praticamente ci sarebbe stato un delta di tensione tra batteria e inverter di 0,1-0,15 V tenendo conto della resistenza di contatto dovute dalle connessioni. Tutto ciò in linea di massima perchè ci sarebbe tante altre variabili da tener in considerazione.
In risposta al messaggio di camperos del 01/03/2021 alle 13:30:00Nessun capriccio, insieme a chi ne sta condividendo la sperimentazione, stiamo cercando di scegliere e dimensionare correttamente i componenti per assemblare nel modo migliore una LFP senza che costi un rene; poi se ad uno piace realizzare un hotel all'interno del proprio camper sono affari suoi...
è una batteria non è un muro che crolla solo quando lo abbatti, è normale che scenda di tensione , sta a noi usarle nel modo giusto. togliamoci i capricci e comodità stile albergo
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/02/2021 alle 23:32:42Per verifica oggi ho fatto la prova scaricando la batteria con il phon solo ventilatore, 15A, la protezione inverter, scattata a 10.7 V, è intervenuta dopo sei ore, ci stà sono 90 Ah, la tensione ai poli batteria e all'ingresso inverter aveva una differenza di soli 0.05 V costante; la batteria in questo caso è rimbalzata allo stacco di poco, risalendo meno di 0.1 V,
Si con correnti di scarica elevate (1C o oltre) non si andrebbe ad utilizzare parte (comunque abbastanza limitata) dell'accumulo ed infatti anche le schede tecniche in quei casi dicono che è accettata come tensione di cut-off10 V poi dipende da cella a cella. Una buona via di mezzo, visti gli assorbimenti medi che si hanno in un camper ben lontani da 0,8-1C o oltre, penso sia 11,5-11,6 V poi dipende quanto uno vuole essere conservativo; che poi la tensione di cut-off solitamente consigliata con correnti entro 0,5C è 2,8 V/cella quindi 11,2 V. Nel tuo caso visto che la batteria era quasi a 12V mentre l'inverter arrivavano circa 11 V allora c'è una caduta di tensione di quasi 1 V (7-8% all'incirca) e non è poco secondo il mio punto di vista; probabilmente i cavi erano sottodimensionati (in quel caso minimo un 16 mmq per massimo 2 m totali di lunghezza o un 25 mmq per una cdt di 0,1 V o poco meno) e/o forse le resistenze di contatto erano un po' alte vista la corrente in gioco. Con cavi da 25 mmq praticamente ci sarebbe stato un delta di tensione tra batteria e inverter di 0,1-0,15 V tenendo conto della resistenza di contatto dovute dalle connessioni. Tutto ciò in linea di massima perchè ci sarebbe tante altre variabili da tener in considerazione.
In risposta al messaggio di enzov1100 del 02/03/2021 alle 19:46:46Ci sta che con un assorbimento basso poi la tensione a vuoto si rialzi di poco poichè gli ioni di litio hanno il tempo per migrare dall'anodo al catodo e portare a termine le reazioni chimiche.
Per verifica oggi ho fatto la prova scaricando la batteria con il phon solo ventilatore, 15A, la protezione inverter, scattata a 10.7 V, è intervenuta dopo sei ore, ci stà sono 90 Ah, la tensione ai poli batteria e all'ingressoinverter aveva una differenza di soli 0.05 V costante; la batteria in questo caso è rimbalzata allo stacco di poco, risalendo meno di 0.1 V, P.S. oggi ti ho mandato un messaggio pv da qui ma mi sa che non funzionano...
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In risposta al messaggio di rikko2 del 05/03/2021 alle 01:20:19Buongiorno, questo tuo intervento mi ha fatto piacere, almeno non sono l'unico ad aver avuto problemi.
saludos Mi inserisco in questo interessante post e condivido le mie vicissitudini con le gialle GWL e il costosissimo BMS 123 (quello verde-il nuovo è nero). Ho assemblato una GIALLA da 12v 160 ah con il BMS123 dopo pochimesi, camper fermo da 20 giorni, trovo la batteria in allarme per eccessiva scarica di due celle, era sì intervenuto il relè di minima tensione, ma era servito a niente in quanto il problema lo avevano provocato due dei moduletti bilanciatori (quindi a monte dei relè) che scaricavano le celle senza interruzione (le celle sono funzionanti). Contatto GWL che dopo insistenze accetta di ripararmeli in garanzia ma mi impone la spedizione tramite TNT con tariffa di circa 34€ e analoga spesa per il ritorno, una follia. Li spedisco (e pago) me li ritira un amico che passa da Praga (gratis), rimonto la batteria, due anni tutto ok. Nove mesi fà, assemblo una GIALLA da 16 celle 48 volt 260 ah per fotovoltaico sempre con BMS123 (verde). Dopo 5 mesi, di notte - assenza di sole - batteria in allarme sempre un moduletto che scaricava di continuo, lo cambio sembra tutto ok, e invece poco dopo due moduletti fanno il perfetto contrario, non scaricano; due celle si sovraccaricano e spanciano, ebbene si anche le GIALLE se maltrattate, spanciano. Una cella l'ho recuperata, l'altra sembra morta, quindi il BMS123 è da evitare! Le GIALLE sopportano molto bene la scarica, ma se caricate troppo - 5V - si rompono. Adesso sono alla ricerca di un BMS e mi sono indirizzato su questo: Nel post ho visto che enzo ha provato un suo fratello che impressione ne hai tratto? Saludos
In risposta al messaggio di rikko2 del 05/03/2021 alle 01:20:19Azz...e siete già in tre qui che avete avuto problemi col 123 smart BMS.
saludos Mi inserisco in questo interessante post e condivido le mie vicissitudini con le gialle GWL e il costosissimo BMS 123 (quello verde-il nuovo è nero). Ho assemblato una GIALLA da 12v 160 ah con il BMS123 dopo pochimesi, camper fermo da 20 giorni, trovo la batteria in allarme per eccessiva scarica di due celle, era sì intervenuto il relè di minima tensione, ma era servito a niente in quanto il problema lo avevano provocato due dei moduletti bilanciatori (quindi a monte dei relè) che scaricavano le celle senza interruzione (le celle sono funzionanti). Contatto GWL che dopo insistenze accetta di ripararmeli in garanzia ma mi impone la spedizione tramite TNT con tariffa di circa 34€ e analoga spesa per il ritorno, una follia. Li spedisco (e pago) me li ritira un amico che passa da Praga (gratis), rimonto la batteria, due anni tutto ok. Nove mesi fà, assemblo una GIALLA da 16 celle 48 volt 260 ah per fotovoltaico sempre con BMS123 (verde). Dopo 5 mesi, di notte - assenza di sole - batteria in allarme sempre un moduletto che scaricava di continuo, lo cambio sembra tutto ok, e invece poco dopo due moduletti fanno il perfetto contrario, non scaricano; due celle si sovraccaricano e spanciano, ebbene si anche le GIALLE se maltrattate, spanciano. Una cella l'ho recuperata, l'altra sembra morta, quindi il BMS123 è da evitare! Le GIALLE sopportano molto bene la scarica, ma se caricate troppo - 5V - si rompono. Adesso sono alla ricerca di un BMS e mi sono indirizzato su questo: Nel post ho visto che enzo ha provato un suo fratello che impressione ne hai tratto? Saludos