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giuseppe vento
giuseppe vento
22/03/2014 42
Inserito il 05/11/2014 alle: 14:21:27
ciao a tutti, a breve monterò un pannello solare con centralina ecc, ho un dubbio:il mio ducato attualmente carica la batteria motore solo a motore acceso insieme alla bs quindi tramite alternatore, invece a 220v mi si carica solo la batteria servizi,vorrei acquistare un parallelatore commerciale collegandolo al carica batteria così nelle soste in campeggio riparto con le batterie cariche al 100%,ma una volta montato il pannello?l uscita della centralina mppt la porto sempre al parallelatore già in uso o ne serve un altro?inoltre sono partito dal pannello da 210watt con cavi da 6 mm mantengo questa sezione fino alle batterie o o posso utilizzare i 4? Giuseppe...
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 8970
Inserito il 05/11/2014 alle: 15:51:12
quote:Risposta al messaggio di giuseppe vento inserito in data 05/11/2014  14:21:27 a breve monterò un pannello solare con centralina ecc, ho un dubbio:il mio ducato attualmente carica la batteria motore solo a motore acceso insieme alla bs quindi tramite alternatore, invece a 220v mi si carica solo la batteria servizi,vorrei acquistare un parallelatore commerciale collegandolo al carica batteria così nelle soste in campeggio riparto con le batterie cariche al 100%,ma una volta montato il pannello?l uscita della centralina mppt la porto sempre al parallelatore già in uso o ne serve un altro?inoltre sono partito dal pannello da 210watt con cavi da 6 mm mantengo questa sezione fino alle batterie o o posso utilizzare i 4?>
>Ognuno di noi crede di avere risolto il problema con la soluzione migliore ed io non ne faccio eccezione. Linea pannello - batteria servizi: Pannello fotovoltaico -> Regolatore di carica (il più vicino possibile al pannello fotovoltaico) - Batteria servizi (direttamente ai morsetti); il tutto protetto da un fusibile da circa 30A, il più vicino possibile alla batteria; cavi da 6 mmq ma anche quelli da 4 mmq non creerebbero problemi. Linea batteria servizi - batteria motore (vale sia per il pannello fotovoltaico che per l'alimentazione da rete elettrica 230v: Positivo batteria servizi -> fusibile 5A (subito vicino) -> diodo normale da 10A (non Schottky) - resistenza 0.25 Ohm 40 watt -> fusibile 5A (il più vicino possibile alla batteria motore) -> positivo batteria motore. Conduttore da 1.5 mmq. Con questo sistema ti trovi sempre la batteria motore carica; l'unico accorgimento da adottare è quello di togliere uno dei due fusibili quando porti il mezzo all'assistenza per qualsiasi motivo. Giovanni
giuseppe vento
giuseppe vento
22/03/2014 42
Inserito il 05/11/2014 alle: 16:50:52
grazie della risposta tempestiva quindi dici che il parallelatore commerciale è meglio evitarlo?meglio farsene su uno e via? Giuseppe...
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 8970
Inserito il 05/11/2014 alle: 21:11:55
quote:Risposta al messaggio di giuseppe vento inserito in data 05/11/2014  16:50:52 quindi dici che il parallelatore commerciale è meglio evitarlo?meglio farsene su uno e via?>
>Ripeto ancora una volta la premessa nel mio precede intervento: Ognuno di noi crede di avere risolto il problema con la soluzione migliore ed io non ne faccio eccezione. Quel 'coso' è progettato in modo impeccabile però, in pratica non dico che sia dannoso ma poco o nulla funzionale. Ripeto, così lo vedo e così me lo spiego. Ovviamente parlo di alimentazione con pannello fotovoltaico: Inverno: difficilmente, durante la giornata, la tensione della batteria servizi raggiungerà un livello tale da innescare il collegamento alla batteria motore; per settimane e settimane la batteria motore non riceverà alcuna carica (esperienza diretta, personale, verificata). Estate: camper inutilizzato, perfetto. In sosta prolungata da turista stanziale, in libera, con l'accendi e spegni di qualsiasi dispositivo, si va ad interrompere la carica della batteria motore a seguito delle cadute di tensione sulla batteria servizi: qualcosa la batteria motore riceverà, ma non tanto. Morale della favola: in inverno puoi benissimo trovare la batteria motore a terra, specialmente se, come me, in sosta, essa deve mantenere in vita la centralina, le memorie dell'autoradio, l'antifurto e, nel mio caso, anche qualcosa d'altro. Giovanni
giuseppe vento
giuseppe vento
22/03/2014 42
Inserito il 06/11/2014 alle: 10:34:21
Mi hai convinto allora me lo costruisco tanto è una cavolata da fare Grazie ancora! ! Giuseppe...
Dash
Dash
10/03/2012 7329
Inserito il 07/11/2014 alle: 16:21:22
quote:Risposta al messaggio di Giovanni inserito in data 05/11/2014  15:51:12 (Visualizza messaggio in nuova finestra) Pannello fotovoltaico -> Regolatore di carica (il più vicino possibile al pannello fotovoltaico) id="red"> >
> Giovanni, Avevo una domanda per un mio dubbio: tu dici "regolatore il più vicino possibile al pannello". Non si corre il rischio di sottoalimentare la batteria se ci sono cavi troppo lunghi fra il regolatore e la batteria (con relativa caduta di tensione)? Nel caso opposto, "regolatore il più vicino possibile alla batteria", al regolatore arriverebbe comunque una tensione più alta (diciamo dai 16 V in su, secondo il pannello), che il regolatore abbasserebbe alla tensione giusta in base alla curva di carica. Forse non ci arrivo, non avrò sicuramente tenuto conto di qualcosa di importante... aiutami tu! GRAZIE DEL CHIARIMENTO DA DASH .(\_/). (='.'=) ('')_('')
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 8970
Inserito il 07/11/2014 alle: 17:25:40
quote:Risposta al messaggio di Dash inserito in data 07/11/2014 16:21:22 tu dici "regolatore il più vicino possibile al pannello". Non si corre il rischio di sottoalimentare la batteria se ci sono cavi troppo lunghi fra il regolatore e la batteria (con relativa caduta di tensione)?>
>Ti sopravaluti le mie conoscenze tecniche! La mia esperienza nasce da situazioni vissute e testimone delle soluzioni, da qualche rara preparazione tecnica ed anche da immagini rubate con l'occhio. Tutti gli impianti fotovoltaici che ho visto, compresi quelli sui miei due camper installati da concessionari diversi, installati da personale specializzato (non so quanto specializzati, ma tutti figli dello stesso istruttore?) hanno il regolatore di carica appena la linea entra nella cellula, solitamente sul soffitto di un pensile. Non so se questa soluzione è dettata da motivi tecnici o da motivi pratici essendo quel punto forse quello più comodo per fissare l'apparecchio. Non lo so e non mi vergogno di dire non lo so! Non credo, personalmente, alla questione della tensione prima e dopo il regolatore. Quando il pannello carica la batteria, la differenza della tensione prima e dopo il regolatore non è poi così evidente come si potrebbe pensare: se un pannello fotovoltaico, con una certa illuminazione, è in grado di fornire una tensione a vuoto di 20 volt, una volta connesso al regolatore connesso, a sua volta, ad una batteria in grado di recepire l'intera carica disponibile, questa tensione scenderà sensibilmente: qui si gioca tra tensione e corrente. Se il pannello fosse in grado di fornire più corrente di quanta ne chiede la batteria, la differenza di tensione non sarebbe importante ai fini della carica della batteria. Esempio con numeri a caso. Se con un'insolazione tale su un pannello da poter fornire 8A con una tensione a vuoto di 22 volt, se la batteria chiede tutti gli 8A, la tensione in ingresso al regolatore sarà circa 15-16 volt con un delta tra prima e dopo il regolare di soli 1.5-2 volt massimo. Se nelle stesse condizioni, la batteria chiedesse 2A, la tensione all'ingresso sarebbe oltre i 18v con un delta di 4-5 volt. Come vedi, non c'è una 'perdita di linea' significativa. Quando la differenza è ampia, la batteria è già quasi carica e l'assorbimento inferiore alla disponibilità. Ripeto, però, che non so il motivo specifico perché si monti il più vicino possibile al regolatore. Giovanni
Giantorino
Giantorino
28/09/2013 322
Inserito il 07/11/2014 alle: 21:35:43
in merito a quanto scritto da Giovanni.. Inverno: difficilmente, durante la giornata, la tensione della batteria servizi raggiungerà un livello tale da innescare il collegamento alla batteria motore; per settimane e settimane la batteria motore non riceverà alcuna carica (esperienza diretta, personale, verificata). Estate: camper inutilizzato, perfetto. In sosta prolungata da turista stanziale, in libera, con l'accendi e spegni di qualsiasi dispositivo, si va ad interrompere la carica della batteria motore a seguito delle cadute di tensione sulla batteria servizi: qualcosa la batteria motore riceverà, ma non tanto. Morale della favola: in inverno puoi benissimo trovare la batteria motore a terra, specialmente se, come me, in sosta, essa deve mantenere in vita la centralina, le memorie dell'autoradio, l'antifurto e, nel mio caso, anche qualcosa d'altro. per quanto sopra, se ho capito bene, devo dedurre che ( in inverno ) un piccolo pannello solare ad esempio un 50 w con un regolatore (non mppt) non potrà mai a riuscire a mantenere in carica le due BS e tramite diodo+ resistenza la BM ? Gianni
Dash
Dash
10/03/2012 7329
Inserito il 08/11/2014 alle: 21:42:29
quote:Risposta al messaggio di Giantorino inserito in data 07/11/2014  21:35:43 (Visualizza messaggio in nuova finestra) per quanto sopra, se ho capito bene, devo dedurre che ( in inverno ) un piccolo pannello solare ad esempio un 50 w con un regolatore (non mppt) non potrà mai a riuscire a mantenere in carica le due BS e tramite diodo+ resistenza la BM ? id="red"> >
> L'affermazione di Giovanni mi sembra riferita al parallelatore commerciale (anche definito "coso"...), che decide autonomamente quando caricare la BM, e spesso non ci riesce per i motivi sopra esposti. Invece il diodo+resistenza (costo da 0 a 5€, secondo il materiale che hai in casa) è in grado di prelevare una piccola parte dell'energia che il pannello immagazzinerà nella/e BS e caricherà comunque la BM. Semplice ed efficace! E' come dovrebbero essere tante cose... Buon diodo+resistenza da DASH .(\_/). (='.'=) ('')_('')
P1950
P1950
29/08/2011 244
Inserito il 09/11/2014 alle: 11:31:50
ciao a tutti, io sapevo che il regolatore DEVE essere montato il più vicino possibile alla batteria da caricare perchè altrimenti, specie se la sezione dei cavi non è adeguata, tra il regolatore e la batteria si ha una caduta di tensione, per cui il regolatore gestirà dei valori che non sono quelli corretti per la batteria. Considerando anche che la lunghezza dei cavi deve essere intesa come somma della lunghezza del cavo positivo più quello negativo. Come dire ad es. che se il pannello genera 19v e al regolatore (causa lunghezza e/o sezione cavi) ne arrivano 18.5 questo sarà in grado di produrre meno corrente, ma se il regolatore applica una tensione di carica di 14v alla batteria e a questa ne arrivano 13.5 (causa lunghezza e/o sezione cavi), non riuscirà a caricare correttamente. Per caricare la BS e la BCabina (Ford monte due batterie per la motrice) ho utilizzato un regolatore a due uscite, montato un mese fa in sostituzione di uno tradizionale. Il nuovo regolatore carica contemporaneamente le due batterie e si può sceglire la % di carica su ciascuna. saluti Pasquale
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 8970
Inserito il 09/11/2014 alle: 11:56:11
quote:Risposta al messaggio di P1950 inserito in data 09/11/2014  11:31:50 Considerando anche che la lunghezza dei cavi deve essere intesa come somma della lunghezza del cavo positivo più quello negativo.>
>In quale libro sarebbe scritta questa cosa? Giovanni
P1950
P1950
29/08/2011 244
Inserito il 09/11/2014 alle: 16:11:18
ciao Giovanni, lo ho trovato su di un sito di nautica di cui non ricordo il nome, ma che a suo tempo salvai. Lo copio di seguito: Come calcolare la sezione dei cavi elettrici nei circuiti a 12 Volt DC 4 ottobre 2010 - autore roberto minoia Una cosa a cui bisogna prestare molta attenzione quando si progetta o si eseguono delle modifiche ad un impianto elettrico a bassa tensione (come quello a 12 Volt della nostra barca) è il calcolo corretto del diametro dei cavi elettrici. Un cablaggio effettuato con cavi troppo sottili, infatti, provocherà una caduta di tensione anche importante ai capi del dispositivo utilizzatore (sia esso una semplice lampadina, uno strumento elettronico o altro) che potrà causare dei malfunzionamenti, dei pericolosi surriscaldamenti o, nel migliore dei casi, un consumo eccessivo di energia. Come fare, dunque, per calcolare la corretta sezione dei cavi? Prima di rispondere a questa domanda bisogna capire alcune cose: Perché si verifica una caduta di tensione alle estremità di un conduttore elettrico? Come ho già accennato in uno degli articoli precedenti, il flusso di corrente continua in un conduttore è regolata da poche e semplici leggi fisiche. Una di queste è la famosissima legge di Ohm, che descrive una relazione lineare tra le tre grandezze fondamentali: tensione, corrente e resistenza. La legge di Ohm è rappresentata dall'equazione: V=I*R Dove V è la tensione in Volts, R è la resistenza in Ohm e I è la corrente in Ampere. Letta in modo leggermente diverso, la legge di Ohm ci dice che, fissata una certa intensità di corrente I, un conduttore elettrico (cavo) produce una caduta di tensione che è direttamente proporzionale alla sua resistenza R. Quindi, maggiore la resistenza del cavo, maggiore la caduta di tensione che sarà provocata da una determinata corrente che scorre in esso. Visto che la caduta di tensione è un effetto indesiderato, dovremo cercare di ridurre al minimo la resistenza del cavo. Ma la fisica ci insegna che la resistenza elettrica di un cavo aumenta con la lunghezza del cavo stesso e diminuisce all'aumentare della sua sezione. La resistenza del cavo, infatti, è data dalla seguente formula: R=K*L/S Dove K è la resistenza specifica del cavo (per i comuni cavi di rame da noi utilizzati vale circa 0,02 Ohm*metro), L è la lunghezza del cavo in metri e S è la sua sezione espressa in millimetri quadrati (mm2) Per fare un esempio pratico, applicando questa formula scopriamo che un comune cavo di rame di 1 mm2 di sezione percorso da una corrente continua, produce una resistenza di circa 0,02 Ohm per ogni metro di lunghezza. Quindi, supponendo di avere un cavo lungo 10 metri e di sezione 1 mm2, questo avrà una resistenza di 0,2 Ohm (0,02 * 10 / 1 = 0,2) Bene, adesso che abbiamo calcolato la resistenza del cavo... Come si calcola la caduta di tensione? Supponiamo di utilizzare questi 10 metri di cavo per portare la corrente dalla nostra batteria al compressore del frigorifero. Ricordatevi che per calcolare la lunghezza del cavo bisogna considerare l'andata e il ritorno, cioè la somma della lunghezza del cavo che va dal positivo della batteria al nostro compressore del frigorifero e di quello che torna dal compressore al negativo della batteria. Ecco perché 10 metri non sono poi molti... Se il frigorifero in questione avesse una potenza di 60W, nel cavo scorrerebbe una corrente di 5 Ampere (60W / 12V = 5A - Vedi l'articolo su come si calcolano i consumi). Ora quindi conosciamo la corrente (5A) e la resistenza del cavo (0,2 Ohm): applicando la legge di Ohm possiamo calcolare la caduta di tensione: V=I*R cioè 5 * 0,2 = 1 Volt di caduta di tensione!! Questo vuol dire che anche a batteria completamente carica (12,8 V), al nostro frigorigero arriverà una tensione di appena 11,8 Volts: una tensione molto vicina a far scattare il dispositivo di blocco del compressore che si attiva automaticamente per preservare la batteria da una scarica eccessiva. Che soluzioni abbiamo per diminuire questo effetto indesiderato? Soltanto due: aumentare la sezione dei cavi oppure diminuire la loro lunghezza. Nel caso del nostro ipotetico frigorigfero, sarebbe opportuno contenere la caduta di tensione ben al di sotto del mezzo volt, quindi bisognerebbe prevedere una coppia di cavi da 2 mm2 come minimo. Se la lunghezza dei cavi raddoppia, deve raddoppiare anche la loro sezione. In sintesi, per calcolare la sezione di un cavo, conoscendo la sua lunghezza, la corrente che lo attraversa e fissando la caduta di tensione desiderata, si applica la formula seguente: S = 0,02 * I * L / V Dove S è la sezione del cavo in mm2, I è la corrente che lo attraversa (in Ampere), L la sua lunghezza in metri e V la caduta di tensione desiderata. Provate ad applicare la formula fissando 0,5 Volts come caduta di tensione ed otterrete il valore 2 come risultato, come anticipato sopra. E' molto importante calcolare la corretta sezione dei cavi ogni qualvolta si mette mano all'impianto elettrico. Infatti l'utilizzo di cablaggi di sezione insufficiente potrebbe anche portare al surriscaldamento dei fili e nel peggiore dei casi provocare anche un incendio a bordo. Anche perchè la resistenza specifica del cavo aumenta all'aumentare della sua temperatura, quindi è un po' come se fosse una reazione a catena: la resistenza fa aumentare la temperatura del cavo, e questo a sua volta fa ulteriormente aumentare la resistenza... Se non vuoi perdere i prossimi articoli, iscriviti alla newsletter del Blog Della Vela: li riceverai nella tua email il giorno stesso della pubblicazione. Vedi anche gli altri articoli già pubblicati nella serie Elettricità a bordo.
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 8970
Inserito il 09/11/2014 alle: 16:41:03
quote:Risposta al messaggio di P1950 inserito in data 09/11/2014  16:11:18 ...lo ho trovato su di un sito di nautica di cui non ricordo il nome, ma che a suo tempo salvai. Lo copio di seguito:>
>Praticamente, se uno capitasse su questo sito, in questo forum e su questa discussione e leggesse il tuo messaggio a cui mi riferivo, ovvero 'Considerando anche che la lunghezza dei cavi deve essere intesa come somma della lunghezza del cavo positivo più quello negativo., dovrebbe convincersi di questa teoria? In internet si trova tutto ed il contrario di tutto... molto 'contrario di tutto'. Giovanni
P1950
P1950
29/08/2011 244
Inserito il 09/11/2014 alle: 17:14:50
era solo un mio contributo.... non voglio assolutamente incrinare certezze, ma poichè l'articolo non contraddice le più elementari conoscenze della fisica, e poichè lo ho sperimentato sulla mia (del mio figorifero) pelle, lo condivido e ho installato (da me) il pannello di conseguenza. salutissimi Pasquale
Dash
Dash
10/03/2012 7329
Inserito il 11/11/2014 alle: 20:15:59
quote:Risposta al messaggio di P1950 inserito in data 09/11/2014  17:14:50 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Però P1950: Hai il cavo negativo con una certa sezione, il cavo positivo con la stessa sezione, fai pure che la lunghezza del cavo (col metodo che dici tu) sia doppia, ma la sezione è doppia (hai due cavi), quindi è ininfluente. Riguardo il problema della distanza del regolatore dalla batteria, hai espresso proprio il problema che vedevo io (e che è riscontrabile anche sul frigorifero a 12V, alimentato però dall'alternatore): Scenario 1: Regolatore vicino ai pannelli e lontano dalla(e) batteria(e)id="green"> Supponiamo che il regolatore, secondo la programmazione della sua curva di carica deve in un certo momento erogare 14V; però per l'eccessiva lunghezza dei cavi (e magari l'insufficiente sezione), ai morsetti della batteria si presentano solo 13V, una tensione insufficiente per avere una carica completa. In questo caso la cura è due bei cavi grossi dal regolatore alla batteria Scenario 2: Regolatore lontano dai pannelli e vicino alla(e) batteria(e)id="green"> L'eventuale calo di tensione fra pannello e regolatore non produrrà problemi, sarà solo come se il pannello avesse una potenza inferiore [Convertirà i 18,5V -anziché i 19V- in 14V]. In questo caso, indipendentemente dalla sezione dei cavi fra pannelli e regolatore, le batterie verranno caricate al TOP. Se i cavi PAN->REG sono di sezione piccola ci metterà solo un po' di più. Naturalmente, anche qui la miglior cura è dei bei cavi grossi dal pannello al regolatore. Con pannelli a tensione più alta (ad es. quelli conto energia, o quelli amorfi che viaggiano addirittura sui 90V) e un regolatore MPPT, sicuramente è meglio tenere il regolatore vicino alla batteria. Negli altri casi, la cura è di mettere i cavi più grossi dove c'è la tratta più lunga, sia essa dal pannello al regolatore o dal regolatore alla batteria. E nessuno ci impedisce di usare un bel cavo da 10 mmq su entrambe le tratte. BUON IMPIANTO DA DASH .(\_/). (='.'=) ('')_('')

Modificato da Dash il 11/11/2014 alle 20:40:54
P1950
P1950
29/08/2011 244
Inserito il 11/11/2014 alle: 20:40:07
Ciao Dash non sono daccordo SOLO sulla lunghezza dei cavi: gli elettroni quando escono dal polo negativo devono attraversare tutto il cavo negativo, l'utilizzatore e poi anche il cavo positivo, per cui la resistenza sarà la somma dei due cavi; in pratica i due cavi sono in serie. Se fossero stati in parallelo, allora avresti avuto l'aumento di sezione, ma hai bisogno di altri due cavi in parallelo per il ritorno! in definitiva avresti utilizzato cavi di sezione doppia. Utilizzare cavi sovradimensionati è senzaltro vantaggioso, scaldano meno, meno perdite, però più costo e maggior difficoltà pratica di installazione. salutissimi Pasquale
marcucciolo
marcucciolo
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18/12/2007 9038
Inserito il 11/11/2014 alle: 21:45:02
Vorrei ricordare che esiste anche un altro motivo per cui il regolatore dovrebbe essere posizionato vicino alle batterie ..la rilevazione della temperatura Che non è la temperatura interna al mezzo ( armadio/pensile/cellula ) , ma la temperatura che possibilmente si genera con la ricarica o con la ricarica in ambiente caldo a causa di una temperatura esterna eccessiva , ma comunque tale da dover limitare la carica Esistono regolatori che sono provvisti di sonda incorporata , questi devono obbligatoriamente essere posizionati il più vicino possibile alle batterie ..ne esistono anche con sonda temperatura esterna , questi possono essere posizionati in luogo diverso dal " locale batterie " ..ne esistono anche senza alcuna sonda , questi sono i più spartani [B)] Mar..cucciolo[:)][:)]
P1950
P1950
29/08/2011 244
Inserito il 11/11/2014 alle: 21:56:46
Assolutamente d'accordo Saluti Pasquale
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 8970
Inserito il 12/11/2014 alle: 07:29:07
Mah, leggere 'Supponiamo che il regolatore, secondo la programmazione della sua curva di carica deve in un certo momento erogare 14V; però per l'eccessiva lunghezza dei cavi (e magari l'insufficiente sezione), ai morsetti della batteria si presentano solo 13V, una tensione insufficiente per avere una carica completa.' mi lascia perplesso. Però, non volendo assolutamente imporre le mie idee, mi fermo qui. Giovanni
relom
relom
04/11/2014 173
Inserito il 14/11/2014 alle: 16:06:47
Per Giovanni. Vorrei sapere se una resistenza 0,25 Ohm 50 Watt va bene lo stesso? Grazie
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 8970
Inserito il 14/11/2014 alle: 16:56:36
quote:Risposta al messaggio di relom inserito in data 14/11/2014  16:06:47 Vorrei sapere se una resistenza 0,25 Ohm 50 Watt va bene lo stesso? >
>Perfetta. 0.25 Ohm è il giusto valore per far si che il fusibile da 5A si bruci quando dovesse andare in corto un elemento della batteria motore, preservando quella dei servizi. I watt più sono, meglio è. Ne sarebbero sufficienti già anche 20, meglio però 40; 50 watt ottimo! Giovanni
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