Viberti
eZagato
adattavano le loro cabine ed allestivano i loro autobus.In risposta al messaggio di silvio636 del 23/02/2017 alle 15:12:04
un mezzo simile fatto a camper pero sarebbe bellissimo!
Esiste,esiste...Logicamente i copri cerchi ed altro sono più recenti, ma leggi sul "musetto" la sigla Lancia ro ro . Forse adattato ai mercati
In risposta al messaggio di Geogalle del 23/02/2017 alle 12:07:01
Penso anch'io (ho fatto oggi delle ricerche) che fosse stato un 3 RO. Ho trovato in rete una foto che si avvicina di più al mezzo che usavamo, rispetto a quella postata sopra. (diciamo che manca di restauro e maquillage)
Pressappoco del mezzo presentato da Geogalle in questo messaggio, più o meno la stessa linea frontale, ho visto un pullman camperizzato in Norvegia: ne son scesi due mezzeseghe, marito e moglie, si e no alti un metro e mezzo, avranno pesato meno di un quintale messi assieme, con un cagnolino con le zampe non più grosse d'uno stecchino...
In risposta al messaggio di cortav del 23/02/2017 alle 11:26:58
Sembra un vecchio CP dell'esercito. Se lo è, io un giorno di naja nel 1972 ci ho rischiato la vita (non guidavo io). Saluti, Corrado.
Ciao,
In risposta al messaggio di Roberto66 del 23/02/2017 alle 17:46:29
Io nell 88 con mezzi simili nell' esercito arrivavo fino in Puglia. Ci mettevo due giorni ma arrivavo Ci sono solo due giorni all'' anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'' altro si chiama domani, perci� oggi � il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere. (Dalai Lama)
Raccontaci qualcosa di più. Non puoi lasciarci così
In risposta al messaggio di Geogalle del 23/02/2017 alle 09:26:58
1957 vacanze in alta Lessinia (VR). Quell'ardito di Gelindo ci faceva salire sul cassone, dove aveva adattato delle vecchie panche. Genitori, nonni e nipoti a scorrazzar lungo le polverose strade dell'altopiano finchénon individuava il luogo adatto per consumar la merenda. Rigorosamente al sacco. (e chi la vedeva mai una trattoria) A riveder ora, la foto di quel vetusto mezzo riscoperta in rete, mi si rizzano i capelli. (al sol pensiero di come potevano finir quelle scampagnate) Ma oltre a ciò la forza sovrumana del vecchio Gelindo a gestire un mezzo del genere. Un volante che neanche il miglior palestrato odierno riuscirebbe a ruotare, lo stesso dicasi per i freni. Pneumatici ? Li sostituivano quando erano alla tela. Eppur l'allegria, sobbalzando su quel cassone non mancava. Forse un po (diciamo un po) di incoscienza, quella si. Il modello NM si basava sul motore di concezione tedesca Junkers, un diesel bicilindrico a due tempi, a quattro pistoni contrapposti, aventi la corsa di due diverse misure (mm 150 i pistoni inferiori, mm 100 i pistoni superiori) e quindi con cilindrata di 3181 cm³ e potenza di 64 hp a 1500 giri. La versione BM invece montava un motore nazionale a benzina a quattro cilindri, quattro tempi da 5126 cm³ per 65 hp. L'accensione era manuale ed il cambio a 4 marce ed una retromarcia più le ridotte per un totale di 8 rapporti avanti che permettevano uno sfruttamento ottimale della potenza erogata dal motore, a seconda del tipo di strada e del carico trasportato. Poteva montare sia gomme piene che, per l'uso in colonia, pneumatici. Queste caratteristiche contribuivano a rendere il Ro un autocarro molto maneggevole su tutti i tipi di terreno. Come succedeva a tutti gli automezzi dell'epoca, la struttura a telaio portante permetteva la realizzazione di varianti e allestimenti, secondo le specifiche del singolo cliente richieste alle carrozzerie specializzate. In particolare, sui telai del Ro e dei modelli derivati le famose carrozzerie Viberti e Zagato adattavano le loro cabine ed allestivano i loro autobus.
Mi spieghi come fa un bicilindrico ad avere 4 pistoni?
In risposta al messaggio di morodirho del 23/02/2017 alle 21:07:44
IL cm 52 non c'entra nulla con il Lancia , infatti monta un motore FIAT 642 n65 r , Penso che in quegli anni i Lancia fossero spariti ab uno disce omnes
ho scritto simile in rapporto all' annata ovviamente non saprei fare confronti tra i mezzi .
In risposta al messaggio di Roberto66 del 23/02/2017 alle 20:37:29
Partiti dal friuli con i Cm 52 in direzione Filetto (AQ) per un allegro campo militare. Circa 50 km/h di velocita' di punta con le persone nel cassone e diverse taniche di gasolio per il rifornimento ... Il coso era tuttotranne che confortevole volante dritto , niente servosterzo , tergi piccoli comandati da un circuito aria che perdeva , si muovevano a stento. gli specchi vibravano , non vedevi nulla ma tanto avevi poco da sperare di andare sulla terza corsia Cambio a doppietta con selettore veloci lente 1° corta 1° lunga °2 corta (dovevi muovere due leve ) 2° lunga...a scalare era un cinema se sbagliavi la cambiata la marcia non entrava mai piu'. Arrivo a Bologna la sera tappa e ripartenza l' indomani mattina. Le mani puzzavano di gasolio per tutte quelle taniche manovrate .Dopo 15 giorni si decide di andare a Ruvo di Puglia , solo due mezzi per una missione aerostatica. Il mio amico autista del secondo mezzo per guadagnare un paio di km in piu' rimosse il filtro dell' aria. Dietro nel cassone le persone viaggiavano senza confort , il telo bucato , se pioveva ti bagnavi . I gas di scarico facevano un giro strano e tornavano dentro da dietro , oltre alla polvere respiravi di tutto. Non sentivo nulla di quello che accadeva nel cassone poteva balzare dentro una tigre e sbranarli tutti in una tremenda battaglia il rumore all' interno era notevole e come si vede dalla foto la cellula separata. Dopo due settimane di campo ci siamo fatti Puglia Friuli a bordo di quei cosi se non ricordo male tre tappe con sosta notturna... @Silvio 36 avevamo anche un modello con cassone chiuso tipo casetta con due finestre , un grande tavolo al centro e le sedie. Serviva ai colonnelli per i piani di battaglia con le cartine , nella realta' si chiudevano dentro per bere la grappa Ci sono solo due giorni all'' anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'' altro si chiama domani, perci� oggi � il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere. (Dalai Lama)
tra andata e ritorno una bella avventura, veramente.