quote:Risposta al messaggio di sergiozh inserito in data 11/04/2014 18:11:27 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Interessante e attuale. Conosco personalmente il problema da vicino, anche se, per fortuna, in modo piuttosto blando. Ti assicuro che, purtroppo, questo argomento è quantomai sconosciuto alla stragrande maggioranza delle persone, e soprattutto agli INSEGNANTI!id="purple">! Io stesso, fino a pochi anni fa, pur sapendo di cosa si trattava, non immaginavo che potesse essere un problema così difficile, complicato e invasivo per bambini e famiglie coinvolte. La dislessia ha mille forme diverse e mille diversi "livelli" di gravità. La soluzione adottata nelle scuole italiane, è meglio che niente...ma è davvero una burla stratosferica, una presa in giro nei confronti di coloro che vivono in questa realtà.id="purple"> Personalmente ritengo che l'attuale organizzazione scolastica italiana sia ad infimi livelli di professionalità e che soprattutto il metodo valutativo sia quanto di più deprimente e inutile ci possa essere. In questo contesto, gestire problematiche di dislessia diventa arduo e quasi impossibile. Sono felice che tu abbia presentato questo video, e NON sono stupito che dopo un giorno di pubblicazione , nonostante le diverse letture, ci sia stata UNA SOLA RISPOSTA... Conferma, questa, del grande disinteresse o meglio ignoranza che gravita intorno al tema. Sicuramente ci vorrà ancora parecchio tempo affinché questo argomento possa essere di dominio pubblico. Certo è che coinvolgerà un sempre maggior numero di persone, se non altro per il tipo di impostazione di studi che è stato dato negli ultimi anni nelle nostre scuole. Grazie ancora Sergiozh! Non avevo mai avuto l'occasione di vedere trattato questo argomento in una trasmissione televisiva. saluti Paolo
quote:Risposta al messaggio di duke46 inserito in data 12/04/2014 19:01:27 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> mi fa piacere che qualcuno apprezza se posto un link, di solito mi dicono che scr l'ho postato perchè l'ho trovato interessante per le spiegazioni che danno della dislessia e per gli esempi che mostrano come pure come viene afforntata attualmente in canton ticino. Prima di vedere il servizio io sapevo solo che i dislessici faticano a leggere ma non avevo mai sentito nessuna spiegazione ulteriore. nel servizio non si capisce bene se l'italia è più avanti o meno nell'offrire supporto ai bambini dislessici. mi sembra di ricordare che dicono che l'italia sia più avanti nell'affrontare il tema ma tu sembri negare ciò. alla fine il supporto che lo stato da ai dislessici dipende da quante risorse fianziarie lo stato vuole utilizzare per aiutare i dislessici nella scuola. quando si sente che in tante scuole italiane manca la carta da gabinetto, purtroppo ciò lascia supporre che le risorse sono scarse in tanti ambiti scolastici. nel servizio dicono che la dislessia riguarda il 3% dei bambini credo e dunque non è rarissima.
quote:Risposta al messaggio di sergiozh inserito in data 13/04/2014 03:47:41 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao, non conosco la percentuale esatta dei dislessici, ma, trattandosi di un disturbo che si manifesta in tante forme e con diversi livelli di gravità, so, per certo, che molte persone ne soffrono o ne hanno sofferto senza rendersene conto per diversi motivi. Soprattutto perché fino a pochi anni fa non veniva "riscontrata" se non in casi gravissimi, poi perché credo che la percentuale riguardi solo i casi "certificati", quindi solo i più gravi, poi ancora perché il bambino, crescendo, nella maggior parte dei casi, si crea delle soluzioni alternative. Quindi, in età adulta, sono solo i casi estremamente gravi che ne risentono ancora del problema. Infatti, nel tuo servizio, questo aspetto viene accennato. Io ho 50 anni e quando andavo a scuola esistevano le classi "differenziali" ma solo per i bimbi gravemente handicappati. Non veniva riconosciuta la dislessia a livello scolastico, se non abbinata a vere e proprie malattie ben più gravi. Ora, hanno scoperto che esiste...(!), quindi, in Italia può essere "certificata" dopo una serie di esami e analisi da parte di medici specialisti. Solo se viene "certificata" ufficialmente al bambino la diagnosi di dislessia, allora gli insegnanti hanno l'obbligo di attenersi a un protocollo diverso.id="purple"> Il problema, secondo me, è che ci sono tantissimi casi in cui la certificazione ufficiale non viene data in quando il bimbo può avere molti sintomi o caratteristiche ma solo, ad esempio, in alcune situazione ma non in tutte. Spesso, quindi, si ha il caso "tutto o niente", in realtà, in considerazione anche dell'età del bimbo e della poca partecipazione, è molto difficile capire i casi in cui ci sono sintomi leggeri ma ugualmente invalidanti. La scuola considera solo i casi "certificati", in realtà la maggior parte dei bimbi affetti da leggere forme di dislessia non è certificata! Tra l'altro, l'attuale sistema di "verifiche" utilizzato nelle scuole dell'obbligo peggiora enormemente la situazione dei bambini con questi disturbi anche se lievi e non certificati. Le verifiche eseguite con il cronometro alla mano minano e distruggono in pochi attimi l'applicazione, lo studio e la fatica fatta dai bambini per la preparazione.id="purple"> I dislessici, anche se in forma lieve, hanno in grave problema della gestione del tempo. Poi hanno tutte le altre problematiche che possono andare dalla lettura, alla disgrafia, alla discalculia... Ognuno di questi piccoli o grandi problemi si manifesta in modo e in tempi diversi. E' un mondo a sé, per certi versi ancora molto sconosciuto, soprattutto alla massa. Con il passare degli anni, crescendo, il problema si minimalizza, per fare i calcoli userai la calcolatrice, per scrivere userai il computer o lo stampatello al posto del corsivo...ecc... Grazie, buona domenica![:)] Saluti Paolo
http://web.tiscali.it/xplorerba...
quote:Risposta al messaggio di trudi inserito in data 13/04/2014 15:15:32 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao Trudi, visto che sei esperta, convengo che si tende a certificare per poter consentire al bambino un trattamento diverso a livello scolastico. In questo modo l'insegnante è "giustificato" dalla certificazione a far utilizzare ausilii tecnici ...questa cosa mi sembra assurda. Come dici tu, penso che a volte possa essere sufficiente seguire in modo più approfondito il soggetto senza per forza "bollarlo", soprattutto nei casi più lievi. Da una parte c'è la volontà di certificare per sollevare il corpo docente e dall'altra c'è la difficoltà a capire il confine oltre cui il bimbo necessita di certificazione oppure no. Personalmente sto vivendo un'esperienza "al limite" della certificazione. Il vero problema lo pone la classe docente, taluni chiedono la certificazione, altri non la ritengono utile, gli specialisti che seguono il bimbo, nel suo caso, ritengono la certificazione un'esagerazione. Come già accennato, l'attuale metro di valutazione dell'allievo è impostato tutto su "tutto o niente", con certificazione puoi fare tutto, senza certificazione sei una bestia... Questa situazione, come ben tu sai, impatta in modo estremamente negativo sull' IO del bambino. L'autostima va a farsi friggere. L'insegnate adeguatamente preparato capisce le leggere difficoltà dovute alla disgrafia e ne tiene conto, l'insegnante che segue il rigido protocollo scolastico (giustamente...?) spara 4 a raffica. Come dici tu, l'argomento è delicato e troppo ampio ma, personalmente, a livello scolastico, lo vedo di improbabile soluzione. Almeno così come sono attualmente impostate le cose. Se non sono indiscreto, in che zona svolgi la tua attività? Saluti Paolo