In risposta al messaggio di Grinza del 03/10/2021 alle 14:17:24Che girone ha fatto bagnaia!!
Stasera tre cavalli di razza in prima fila, forza Ducati….
In risposta al messaggio di Grinza del 03/10/2021 alle 14:17:24Purtroppo Pecco nel warm up non aveva feeling con le gomme e ha concluso 18° speriamo che la pista scaldandosi gli dia più fiducia, altrimenti la vedo dura mettere dietro il francesino.
Stasera tre cavalli di razza in prima fila, forza Ducati….
In risposta al messaggio di Baimar del 25/10/2021 alle 13:33:09Marco con parole tue
In risposta al messaggio di Baimar del 03/11/2021 alle 10:04:41Accidenti….
Marquez di nuovo fermo, e caduto in allenamento, commozione cerebrale, in Algarve non ci sara' Auguri per una pronta guarigione
In risposta al messaggio di maxpd1 del 25/11/2021 alle 15:44:54che dire, più che un post è un'ode! Bravo!
Alla fine il giorno dell'abbandono di Rossi è arrivato. Alcuni (pochi) si stanno ubriacando, altri (molti) sono coscienti del fatto che il motociclismo entra in una nuova era e per questo hanno un pizzico di malinconia.Non può esserci tristezza perchè una stagione come la sua ultima è una lenta agonia da rendere impazienti che arrivi l'ultimo GP. Guardando con la lente di ingrandimento la sua carriera ci si rende conto che la sua grandezza non si basa solo sul numero di vittorie. E non mi riferisco solo al suo modo di festeggiare le vittorie o al suo modo di comunicare, rivoluzionario per il mondo della due ruote, o ai suoi caschi, al numero 46, ecc. Mi riferisco alla sua dimensione sportiva: lui non è stato solo talento smisurato. Ma è stato anche passione infinita per la moto. Una passione che lo ha portato a fare per ben nove delle sue ultime stagioni la seconda guida del Team. Il mondiale 2010 lo perse per infortunio, ma Yamaha lo diede per pilota finito. Lui se ne andò in Ducati sbattendo la porta. Forse se fosse rimasto ad Iwata avrebbe portato a casa l'agognato decimo titolo. Per la seconda volta in carriera ha cambiato costruttore, senza pensarci troppo. Ducati è stata un'esperienza fallimentare dal punto di vista sportivo, ma lo ha fatto crescere dal punto vista professionale, introducendogli un fattore che, forse, fino ad allora gli mancava: l'umiltà. Nel 2013, anno della consacrazione di Marquez, è infatti tornato in Yamaha da secondo pilota, ma pian piano ha minato le certezze di un solidissimo Lorenzo. Nel 2015 ha sfiorato il decimo non certo per suoi demeriti, ma perchè se lo è fatto scippare da un bambinetto capriccioso. Ecco, io non so quanti sportivi si sarebbero fatti sfilare un mondiale per mostrare all'acerrimo avversario fino a dove poteva spingersi con le provocazioni. Più penso a Sepang 2015, data nera del motociclismo, più mi convinco che Valentino sapesse che allargare Marc fino al fuori pista avrebbe significato perdere il mondiale. Ma era una disputa tra maschi-alfa. E con quel gesto Rossi ha detto a Marquez: ragazzo non sarai tu a prendermi per i fondelli. E per dimostrarti che l'hai fatta fuori dal vaso, sono anche disposto a buttare alle ortiche l'ultima occasione della mia carriera. Potrai anche vincere più di me, ma non sarai mai quello che sono stato io per il motociclismo. Da quel giorno è cominciato il lento declino sportivo, ma è venuta fuori la passione smisurata di Valentino per questo sport. Altre sei stagioni senza titoli, quattro delle quali miglior Yamaha in classifica generale, lui sempre col sorriso e con la positività. Si ritira dopo dodici stagioni dal suo ultimo mondiale, praticamente una carriera di un pilota normale. Poteva ritirarsi nel 2010, dopo il mondiale perso per infortunio, per non subire l'onta di non potersela più giocare. E' rimasto per continuare a divertirsi e per continuare a divertire, con gli spalti ogni circuito del mondo sventolanti bandiere gialle. E' proprio vero: forse ci sarà chi vincerà più di te, ma mai nessuno sarà quello che sei stato tu per il motociclismo, VR46!