In risposta al messaggio di gargyu del 23/02/2021 alle 13:00:34La generazione dei baby boomer, la mia (vedi dal mio nick) è esclusivamente riferita ad un boom demografico di riflesso, ovvero i figli dei nati nel dopoguerra, che costituirono loro si un vero boom demografico. Noi di figli ne abbiamo fatti molti meno.
Boomer... questo aggettivo tanto usato dai nostri figli , anche mio figlio me lo dice ogni tanto Si i giovani lo dicono quando vedono o sentono un adulto fare o dire cose che per il suo punto di vista sono antiche. Ma i veri boomer , secondo me sono quelli della generazione prima della mia cioè quelli di 55/60 anni , si proprio l'oro che non fanno altro che dire ai miei tempi quelli che ora hanno 35/45anni sono meno presuntuosi da questo punto di vista , perché abbiamo vissuto il cambiamento tecnologico siamo passati ad non avere niente fino 18/20 anni per iniziare con i primi telefonini poi internet e poi tutto il resto siamo passati da usare le music cassette fino ad alexa , io non rimpiango di certo le cassette ma sento gente più grande di me che rimpiange i vinili , rimpiange le auto di una volta ecc E questo si rispecchia sull mondo del lavoro , la frase classica è... io ho sempre fatto così e continuo così senza avere una minima curiosità di come possa essere il risultato con un altro sistema. Bisognerebbe sforzarsi di guardare le cose da più angolazioni e le angolazioni dei giovani sono molto interessanti perché non contaminati da secondi fini , i giovani vivono il presente , non pensano al futuro o al passato ed questa la differenza dagli adulti che vivono il presente in base al passato e immaginando il futuro.
In risposta al messaggio di dani1967 del 23/02/2021 alle 13:05:54Si si questa è la definizione letteraria che conoscevo , ma la mia e' la definizione della "strada" e vedi la tua risposta è proprio la risposta che mi aspettavo da uno della tua età, ma delle volte bisogna guardare oltre e parlare con i giovani per esempio, ascoltarli mentre giocano fra loro e mentre parlano di noi .
La generazione dei baby boomer, la mia (vedi dal mio nick) è esclusivamente riferita ad un boom demografico di riflesso, ovvero i figli dei nati nel dopoguerra, che costituirono loro si un vero boom demografico. Noi di figline abbiamo fatti molti meno. Non sussiste nessun altro significato alla parola, se lo attribuisci, lo fai sbagliando. I ragazzi nati post 1990 vengono chiamati nativi digitali solo perché cresciuti già con a disposizione le tecnologie informatiche, ovvero computer, tablet e telefonini, internet, mentre noialtri abbiamo dovuto imparare ad usarli a metà strada. Sono definizioni, lasciano il tempo che trovano.
In risposta al messaggio di gargyu del 23/02/2021 alle 13:32:38Le citazioni "i miei tempi era un'altra cosa" è un tipico e diffuso luogo comune, che fanno tutti, e farai anche te fra qualche anno visto il tipo di argomenti che tiri fuori. Sono stupidaggini. Ovviamente il mondo cambia, di continuo, mediamente in meglio malgrado tutto. Pensa, ancora pochi anni prima di me si poteva prendere la polio e diventare tetraplegico, per fortuna che hanno inventato il vaccino. Vivo, passo tempo libero e lavoro con persone che hanno 20 - 25 anni meno di me senza problemi di sorta.
Si si questa è la definizione letteraria che conoscevo , ma la mia e' la definizione della strada e vedi la tua risposta è proprio la risposta che mi aspettavo da uno della tua età, ma delle volte bisogna guardare oltre e parlare con i giovani per esempio, ascoltarli mentre giocano fra loro e mentre parlano di noi .
In risposta al messaggio di dani1967 del 23/02/2021 alle 13:37:48Si ma molte volte la suddetta citazione "ai mie tempi " viene utilizzata per sminuire ciò che facciamo ora , comunque tu trovi questi argomenti poco interessanti, io no affatto perché uno dei problemi di questa società è che ognuno vede le cose solo dal suo punto di vista e non si sforza di vederle da un altro punto di vista, anch'io delle volte cado in questo errore, è bello riuscire a guardare le cose senza pregiudizi che ci hanno istallato in testa o che c'è li siamo istallati da soli in base al nostro vissuto non ci godono il presente perché sempre a pensare al passato e ossessionati dal futuro e sto botando che mi piace un sacco parlare con giovani che non hanno problemi di facciata fanno e dicono ciò che pensano.
Le citazioni i miei tempi era un'altra cosa è un tipico e diffuso luogo comune, che fanno tutti, e farai anche te fra qualche anno visto il tipo di argomenti che tiri fuori. Sono stupidaggini. Ovviamente il mondo cambia,di continuo, mediamente in meglio malgrado tutto. Pensa, ancora pochi anni prima di me si poteva prendere la polio e diventare tetraplegico, per fortuna che hanno inventato il vaccino. Vivo, passo tempo libero e lavoro con persone che hanno 20 - 25 anni meno di me senza problemi di sorta.
In risposta al messaggio di gargyu del 23/02/2021 alle 13:00:34Da ragazzi siamo stati tutti presuntuosi e i genitori non capivano mai nulla, addirittura s’era più propensi a credere più ad un amico che ad un genitore.
Boomer... questo aggettivo tanto usato dai nostri figli , anche mio figlio me lo dice ogni tanto Si i giovani lo dicono quando vedono o sentono un adulto fare o dire cose che per il suo punto di vista sono antiche. Ma i veri boomer , secondo me sono quelli della generazione prima della mia cioè quelli di 55/60 anni , si proprio l'oro che non fanno altro che dire ai miei tempi quelli che ora hanno 35/45anni sono meno presuntuosi da questo punto di vista , perché abbiamo vissuto il cambiamento tecnologico siamo passati ad non avere niente fino 18/20 anni per iniziare con i primi telefonini poi internet e poi tutto il resto siamo passati da usare le music cassette fino ad alexa , io non rimpiango di certo le cassette ma sento gente più grande di me che rimpiange i vinili , rimpiange le auto di una volta ecc E questo si rispecchia sull mondo del lavoro , la frase classica è... io ho sempre fatto così e continuo così senza avere una minima curiosità di come possa essere il risultato con un altro sistema. Bisognerebbe sforzarsi di guardare le cose da più angolazioni e le angolazioni dei giovani sono molto interessanti perché non contaminati da secondi fini , i giovani vivono il presente , non pensano al futuro o al passato ed questa la differenza dagli adulti che vivono il presente in base al passato e immaginando il futuro.
https://it.m.wikipedia.org/wiki...
In risposta al messaggio di Grinza del 23/02/2021 alle 14:40:16il salto di generazione è normale ma una volta almeno per me e cugini nati e cresciuti per un po in paesini con famiglie allargate si considerava molto cosa dicevano i vecchi e il rispetto era sacrosanto dato credo anche dai maestri che ti potevano sgridare.ora il salto generazionale si è acuito in quanto i cambiamenti sono troppo rapidi.aggiungi i social e i presunti diritti e non se ne viene più a capo.io ho 6 nipoti dai 6 ai 19 anni e man mano che crescono sono contenti che ho cercato di inculcargli il valore della natura ecc e i grandi mi dicono che trovano 1 su 10 o 20 coetanei coi quali legano.gli altri alla festa ecc vanno nei centri commerciali.sarò anche retrogrado ma fra andare su MARTE e salvare il pianeta il progresso?
Da ragazzi siamo stati tutti presuntuosi e i genitori non capivano mai nulla, addirittura s’era più propensi a credere più ad un amico che ad un genitore. Adesso purtroppo è ancora peggio, la verità è in rete e nonnella proverbiale esperienza dei vecchi, loro sono vecchi e non capiscono nulla. Poi gli anni passano ed i figli di fanno adulti e seppur a bassa voce senti dire che forse il babbo aveva ragione. È così, lo è sempre stato, solo che adesso c’è una variabile in più, i social che, secondo me, possono far danni. Mai sentito quel vocabolo
In risposta al messaggio di ex camionaro del 23/02/2021 alle 15:17:59Per quanto rapidi i cambiamenti normalmente non li noti. Passi la vita, cambiano i modi di pensare, di fare, gli oggetti quotidiani con cui ti interfacci, ad una velocità pazzesca, ma non lo noti. Poi a un certo punto ti giri indietro guardi e ti rendi conto che anche solo 20 anni fa il mondo era un altro. Prendi una qualsiasi cosa o abitudine di 20 anni fa, che sono pochissimi, e ti renderai conto che è cambiata.
il salto di generazione è normale ma una volta almeno per me e cugini nati e cresciuti per un po in paesini con famiglie allargate si considerava molto cosa dicevano i vecchi e il rispetto era sacrosanto dato credo anchedai maestri che ti potevano sgridare.ora il salto generazionale si è acuito in quanto i cambiamenti sono troppo rapidi.aggiungi i social e i presunti diritti e non se ne viene più a capo.io ho 6 nipoti dai 6 ai 19 anni e man mano che crescono sono contenti che ho cercato di inculcargli il valore della natura ecc e i grandi mi dicono che trovano 1 su 10 o 20 coetanei coi quali legano.gli altri alla festa ecc vanno nei centri commerciali.sarò anche retrogrado ma fra andare su MARTE e salvare il pianeta il progresso?
In risposta al messaggio di ezio59 del 23/02/2021 alle 16:38:00Il visgra serve anche ai giovani spesso e altri giovani lo prendono per durare di piu'.
La differenza tra chi ha una certa età e i giovani è che i primi prendono il Viagra perché gli serve e gli altri lo prendono perché pensano gli serva per non fare brutte figure. Per i benpensanti è solo una metafora.
In risposta al messaggio di dani1967 del 23/02/2021 alle 15:44:46Non dovresti far sentire le tue ambizioni su tuo figlio. Lui Deve crescere libero e non condizionato da te.
Per quanto rapidi i cambiamenti normalmente non li noti. Passi la vita, cambiano i modi di pensare, di fare, gli oggetti quotidiani con cui ti interfacci, ad una velocità pazzesca, ma non lo noti. Poi a un certo punto tigiri indietro guardi e ti rendi conto che anche solo 20 anni fa il mondo era un altro. Prendi una qualsiasi cosa o abitudine di 20 anni fa, che sono pochissimi, e ti renderai conto che è cambiata. Ma anche meno. Mio nipote ha 20 anni, mio figlio ne ha 12, eppure stanno vivendo una esperienza di crescita completamente differente, malgrado la similitudine di ambiente sociale, economico e geografico. In 8 anni il mondo cambia. Quindi è facile lasciarsi andare alla nostalgia. Però ricordo una cosa a gargyu. Noi come collettività dovremmo imparare dai nostri errori, e non ripeterli. Studiare la storia, passata e recente, deve portare a non ripetere le stesse stupidaggini. Già studiare serve. E anche nel nostro piccolo, quando faccio ramanzine a mio figlio, gli ricordo che lo scopo sarebbe il miglioramento generale, cercando di fargli evitare i miei errori; non conta quanto io fossi bravo e se lo ero davvero, mediamente lui dovrebbe fare meglio. Piccole ambizioni da genitori.
In risposta al messaggio di sergiozh del 23/02/2021 alle 16:46:27Migliorare non vuol dire essere più ambizioso. potrebbe, in teoria, voler dire il contrario. Però dal passato si impara sempre, sia individualmente che come società.
Non dovresti far sentire le tue ambizioni su tuo figlio. Lui Deve crescere libero e non condizionato da te.
In risposta al messaggio di dani1967 del 23/02/2021 alle 17:51:08Molti giovani crescono con convinzioni limitanti perché inculcategli, in buona fede certamente , ma pur sempre inculcategli, come i nostri genitori erano limitati da convinzioni inculcategli dalla chiesa per esempio .
Migliorare non vuol dire essere più ambizioso. potrebbe, in teoria, voler dire il contrario. Però dal passato si impara sempre, sia individualmente che come società.
In risposta al messaggio di gargyu del 23/02/2021 alle 18:05:18Praticamente stai dicendo che bisogna dargli la possibilità di fare le proprie esperienze e di sbagliare anche, tutto sacrosanto....ma c’è solo un problema che la società moderna di oggi non ti perdona niente è solo che fai una ****ata anche in buona fede come si faceva “ai miei tempi” visto che si dice anche a volte, e ti ritrovi tagliato fuori senza prova d’appello.
Molti giovani crescono con convinzioni limitanti perché inculcategli, in buona fede certamente , ma pur sempre inculcategli, come i nostri genitori erano limitati da convinzioni inculcategli dalla chiesa per esempio . I giovani vanno educati ma non indirizzati perché una nostra convinzione può essere buona per noi ma nociva per loro.