In risposta al messaggio di mapalib del 09/05/2018 alle 10:08:02Ho rifatto la prova si clicca una due volte e parte video pubblicità 10/15secondi poi cliccando di nuovo una due volte parte il sonoro ,come video rimangono le due foto fisse.
se non parte il video non va neanche il sonoro, ça va sans dire...
https://video.corriere.it/tomma...
In risposta al messaggio di salito del 09/05/2018 alle 12:19:06Quel pezzo su corriere.it è la riproposizione dell'intervista telefonica fatta da Roberta Serdoz e andata in onda sul TG3. Lo stesso "video" (due fotogrammi con la colonna sonora della telefonata) è proposto anche da MSN e fra l'altro c'è anche il logo di RaiPlay.
Ho rifatto la prova si clicca una due volte e parte video pubblicità 10/15secondi poi cliccando di nuovo una due volte parte il sonoro ,come video rimangono le due foto fisse.
In risposta al messaggio di dani1967 del 09/05/2018 alle 18:07:24Mi sembra piuttosto rilevante soprattutto il testo che accompagnava la video intervista, dove ci sono cose che sono state tagliate dall'intervista stessa, ma che penso siano state dette direttamente da Piccioli.
Mah, anche sentendo il video, che era di continuo interrotto, e che era tagliato, io ho capito che il gps del cliente fosse l'unica risorsa, mentre la guida confidava sul telefono che ovviamente in pochi minuti si è esaurito.La mia impressione è che il gruppo con la guida abbia provato un po' di volte a salire, e quando la guida ha capito che la gente era stremata ha provato a raggiungere da solo il rifugio per scendere con qualcuno. Il gps dell'intervistato dava probabilmente una direzione, ma non aveva una traccia caricata, per cui dava delle indicazioni poco utili. Per chi non masticasse di gps, in rete si trovano le tracce registrate da chi ha fatto certe gite,e volendo con i programmi adatti te le puoi fare te. Le mappe sui gps poco ti dicono sugli ostacoli che presenta il terreno, per cui senza traccia sai dove è il tuo punto di arrivo ma pochissimo, solo le curve di livello spesso poco precise, sai del percorso. senza traccia sei cieco. Se vuoi davvero pianificare una gita, devi scaricarti le tracce, verificarle sulle mappe, caricarle (cosa non banale) sul gps. Una attività che comporta una pianificazione che non è detto sia patrimonio di tutti, anche se sei una guida. In tal senso il signore, se è un architetto e ha dato il suo esame di topografia, poteva saperne di più della guida. Ma non essendo responsabile, di certo non si era dato la pena di scaricare le tracce. Da quello che dice il tizio mi sembra di intuire chi inveiva contro la guida lo faceva già nel delirio. Certo, è comprensibile, tu paghi 900 euro a testa per evitare queste situazioni, e questo ti ci ficca di brutto. Mio ultimo pensiero: la quota fa molto. Viaggiare alla cieca per viaggiare alla cieca, a quel punto uno doveva andare verso il basso.
In risposta al messaggio di Dash del 09/05/2018 alle 20:12:14Esattamente quello che ho pensato io.
Mi sembra piuttosto rilevante soprattutto il testo che accompagnava la video intervista, dove ci sono cose che sono state tagliate dall'intervista stessa, ma che penso siano state dette direttamente da Piccioli. Quote: Dopoaver marciato per ore con la neve che schiaffeggia trascinata da venti furiosi, l’iconcina della meta appariva ad appena 500 metri. La comitiva ha esultato [...] In realtà — spiega Piccioli — di mezzo c’era un ghiacciaio costellato di crepacci». E allora si sono fermati. Questa affermazione è compatibile con la ricerca del percorso più diretto per arrivare a Vignettes, tenendosi sul bordo della cresta E della Pigne d'Arolla. Se tornate alla foto e all'itinerario che ho postato qualche pagina fa, è il percorso che si fa seguendo alla lettera le indicazioni del GPS (senza una cartografia offline in sovrapposizione) e che ti fa finire su quella seraccata balorda che avevo descritto. Col bel tempo si fa questo e altro, ma con quel tempo e un gruppo con le forze ridotte al lumicino, sicuramente NO. Dal testo si apprende che la quota individuale era stata di 1200 €. Poi c'è la descrizione del percorso con anche dei tempi e anche altre cose (tipo che non riuscivano ad accedere a cibo e acqua per il ghiacciamento delle zip). Dalla descizione del percorso, sembra che ci avessero messo un'eternità (13,5 ore per arrivare in vetta alla Pigne d'Arolla, raggiunta alle 20, un'eternità, facevano meglio a fare dietro front alle 17). In una situazione normale, da Cabane des Dix alla sommità della Pigne d'Arolla ci vogliono 2,5-3h, e da lì in discesa a Vignettes 1-1,5h (molto meno sciando). Il tempo eterno sicuramente non depone in favore dell'allenamento individuale degli elementi del gruppo Sempre dal testo del resoconto sono arrivati alle 22 al punto dove hanno bivaccato, a 500 m dal rifugio. 2 h in discesa, ci può stare. Si erano anche aggregati i 4 francesi. Sempre dal testo, alle 22 la guida era ancora col gruppo, e si sarebbe allontanata per raggiungere il rìfugio, precipitando. Anche se in modo imperfetto e sempre che sia una versione riportante le parole dell'intervistato, il testo aggiunge molti più elementi di quanto non aggiungesse l'intervista video. La ricostruzione è quasi completa, la zona grigia non è quasi più grigia. Ciao da Dash
In risposta al messaggio di salito del 10/05/2018 alle 08:26:49Mi sembra un tantino pesante e poco credibile. Forse non lo conosceva in maniera tale da raccapezzarsi in quelle condizioni, cosa che poteva capitare anche a qualcuno che conoscesse a menadito la zona, ripeto, in quelle condizioni.
sul cartaceo odierno ci sono ulteriori dichiarazion i.racconto ma qui sul on-line non trovo ancora nulla .. dichiarazioni molto forti tipo...non conosceva il tragitto ...fatto forse ...
http://www.altoadige.it/cronaca...
In risposta al messaggio di Dash del 10/05/2018 alle 19:14:28Come rispondevo a kinobi, mi permetto qui di chiacchierare solo perché è un portale per camperisti e non quelli ufficiali di montagna (su planetmountain e gulliver silenzio totale) e quindi possiamo permetterci di parlare ad *******m come al bar con un rischio bassissimo di offendere parenti e conoscenti. Anche noi in teoria dovremmo tacere, ma cosa dovrebbe dire quel tizio ?
Dunque secondo l'ultimo articolo online linkato da salito, si aggiunge un terzo gruppo di 4 austriaci (non tedeschi) su quel percorso, oltre ai 4 francesi e ai 10 della guida. Da come viene descritto il percorso degli austriaci,sono quelli che si sono comportati da manuale: su veloci e arrivare quanto prima possibile, colla traccia GPS sovrapposta alla cartografia GPS sono arrivati tranquillamente al rifugio. I tempi medi di percorrenza di quella tappa, l'ho già scritto, sono (in condizioni normali) 4h-4h30' da rifugio a rifugio. Non sono tempi di percorrenza da skyrunner, sono i tempi medi delle guide CAI, dove contano 400 m di dislivello all'ora. Con una partenza alle 6:30 questo vuol dire arrivare alle 10:30-11:00 se non ci si ferma a cincischiare. Quello andava fatto, darsi una mossa il più possibile visto l'incombere della tempesta. Altrimenti stai in branda e poi scendi a valle. Il fatto che ci abbiano messo 13,5 ore ad arrivare in vetta alla Pigne d'Arolla si spiega solo se davvero si fossero persi e avessero girovagato per i ghiacciai alla ricerca della buona strada. Ben prima di arrivare alla Pigne d'Arolla, avendo ancora 3-4 ore di luce a disposizione, era saggio ritornarsene a valle. E tornare più preparati, di fisico e di attrezzatura. C'è un'altra cosa che non mi torna... Piccioli afferma che quel raid voleva farlo da 30 anni. Bene, siamo tutti diversi, ma se c'è una cosa che voglio fare da 30 anni, per almeno 29 anni me la sono studiata nei più piccoli particolari, mi sono documentato su tempi, vie di fuga, difficoltà e quant'altro. Invece poi si va ad accusare la guida di non averli informati della natura e della difficoltà della tappa. Aggiungo che di solito la sera in rifugio è normale parlare e scambiarsi impressioni su quello che si farà il giorno successivo, e anche chiedere dettagli alla guida, visto che quello che si sta per fare non è una seduta di aerobica con animatore al villaggio vacanze... Non l'hanno fatto? Che comitiva strana! Parere personale, però io vado in montagna in modo diverso. Ciao da Dash
In risposta al messaggio di sergiozh del 10/05/2018 alle 22:15:37Perché il mondo non è così matematicamente perfetto.
Ma se quella guida che avevano passava per essere tra le migliori guide nelle alpi perche' e' successa la tragedia ? e' come per le recensioni nel web dei ristoranti che sono spesso taroccate ?