In risposta al messaggio di salito del 11/11/2017 alle 16:22:43Mah penso che un buon "vecchio" sarebbe più affidabile. Tipo questo. (Tutto quello che non c è non si rompe).
...mi raccomando solo con mezzi recentissimi concentraline super elettroniche e con diesel com rail ultima generazione che accettano diesel super raffinato se d inverno mandiamo avanti mh su ducato con mìusetto abbasato a mo di spazaneve
In risposta al messaggio di Geogalle del 09/11/2017 alle 23:04:56
Sarebbe fattibile ripercorrere quel tragitto a rovescio (Parigi-Pechino), magari con partenza da Trieste, sulle stesse strade battute 110 anni fa dal principe Borghese, in compagnia del giornalista del Corriere Barzinied il fido meccanico Guizzardi? Un affascinante itinerario di 16.000 km. Certo sarebbe un viaggio indimenticabile. Oltre tre volte circa la distanza Venezia-Capo Nord. Nessuno degli amici camperesti ha mai , anche solamente pensato, di metter in atto tal affascinante progetto? L'Itala al museo di Torino. Pensate che il meccanico aveva fatto togliere i parafanghi e mettere al loro posto delle tavole, che sarebbero servite in tantissime occasioni Il rientro in Italia dopo la grande avventura.
In risposta al messaggio di alexf del 12/11/2017 alle 16:49:16Ciao alexf. Come avrai letto sopra nei miei post, sto rileggendo il libro " La metà del mondo vista in automobile", che altro non sarebbe che il raid automobilistico Pechino-Parigi, compiuto nel 1907 con una Itala (gommata Pirelli) dai nostri tre eroi.
Ciao Geogalle, non ho capito la tua domanda. Chiedi se sia possibile ripetere con il camper la Parigi Pechino come tragitto? Non credo, non perchè sia impossibile ma un camper tradizionale non sarebbe il più adatto perla sua fragilità e questo relativamente allo stato delle strade. Una Pechino Parigi per auto classiche è stata fatta anche lo scorso anno. Questo per dirti che oramai non c'è quasi più limite a nulla. Se invece chiedi per andare in Cina con il camper non c'è alcun problema, molti ci sono andati ed altri ci andranno. Qualcuno ti ha parlato di Franco Marchi che ho avuto la fortuna di conoscere ed in Cina ci è andato diverse volte accompagnado dei camperisti senza limiti di tempo. Con Franco ci è andato anche un mio vicino di casa e sono stati via parecchi mesi (ricordo 6), alcuni di loro hanno avuto problemi in Tibet per l'altitudine ed un equipaggio per problemi di salute ha fatto rientrare il camper da Hong Kong via nave. Questa estate in Germania ho visto un camper molto particolare e tipicamente prodotto in Giappone, quando sono riuscito ad avvicinarmi ed ho letto la targa ho avuto la certezza che era tutto giapponese compreso l'equipaggio. Tempo fa pensavo anch'io concretamente a viaggi avventurosi e qualche bel viaggio ho fatto ma c'era il limite del tempo, oggi questo non ci sarebbe più ma troppe cose sono cambiate non ultima la sicurezza e quindi l'obbligo di dirigersi verso località più tranquille. Ciao e buoni sogni.
In risposta al messaggio di cruiser del 17/11/2017 alle 19:45:40
La Cina è una meta difficile, perché richiede una organizzazione impeccabile dal punto di vista burocratico, ma non impossibile. Al confine tra Russia e Mongolia nel 2014 avevo incrociato un gruppo di camperisti europeidi varie nazionalità (ma nessuno italiano) di rientro da un lungo giro che aveva toccato Cina e Mongolia. Erano molto soddisfatti e viaggiavano su normalissimi camper. Nei miei giri in Asia ho incontrato moltissimi europei con i veicoli, ma nessun italiano, escludendo qualche equipaggio in Giordania e Uzbekistan. I più presenti nelle rotte asiatiche mi sono sembrati francesi, tedeschi, svizzeri e austriaci. Una volta al confine tra India e Nepal mi sono messo a sfogliare il registro dei veicoli stranieri in transito (atmosfera rilassatissima, i doganieri lo facevano compilare direttamente ai viaggiatori), e anche lì vedevo tante nazionalità europee, ma nessun equipaggio italiano... Ma perché gli italiani, che pure hanno un buon parco veicoli, apprezzano molto Europa e Nord Africa, ma raramente si spingono in Asia via terra? Non riesco a spiegarmi il motivo, che non credo sia solo economico. Forse è perché si preferisce la comodità di arrivare in posti lontani in aereo, magari per ridurre la durata del viaggio? Necessità di rientrare a casa entro poche settimane per non stare lontano dai famigliari/parenti?
In risposta al messaggio di alexf del 17/11/2017 alle 21:35:58Ciao alex, qui tutto regolare.
Ciao Cruiser, tutto bene lassù? Sarà arrivato il grande freddo? Hai posto una bella considerazione e vediamo quali risposte arriveranno, sono curioso. Direi che, generalmente, ci siano problemi di tempo ed è poi lacondizione che più mi ha limitato nei miei viaggi seppur lunghi. Nel nostro mondo produttivo è difficile prendere un lungo periodo sabbatico per allungare i periodi di viaggio. Un'altra condizione e quella della scarsa conoscenza delle lingue, il nostro non è un popolo poliglotta e spesso la paura di non potersi esprimere limit di molto la voglia di allargare gli orizzonti. Ancora un'altra limitazione e quella della paura dell'incognito e la difficoltà di adattarsi alle molteplici situazioni che si possono trovare. Anche qui nel forum si leggono interventi che portano a questa conclusione. Basta poi guardare gli annunci di chi promuove viaggi organizzati che propongono viaggi di gruppo a Vienna o Roma od anche per una gita fuori porta.... ed il bello è che riescono sempre a trovare chi ci va ed i gruppi sono sempre numerosi nonostante i prezzi richiesti. Ciao e buona serata.
In risposta al messaggio di Geogalle del 09/11/2017 alle 23:04:56La Rapido organizza periodicamente in Francia questo raid : Parigi-Pechino-Istanbul per camper tradizionali Rapido .
Sarebbe fattibile ripercorrere quel tragitto a rovescio (Parigi-Pechino), magari con partenza da Trieste, sulle stesse strade battute 110 anni fa dal principe Borghese, in compagnia del giornalista del Corriere Barzinied il fido meccanico Guizzardi? Un affascinante itinerario di 16.000 km. Certo sarebbe un viaggio indimenticabile. Oltre tre volte circa la distanza Venezia-Capo Nord. Nessuno degli amici camperesti ha mai , anche solamente pensato, di metter in atto tal affascinante progetto? L'Itala al museo di Torino. Pensate che il meccanico aveva fatto togliere i parafanghi e mettere al loro posto delle tavole, che sarebbero servite in tantissime occasioni Il rientro in Italia dopo la grande avventura.
In risposta al messaggio di cucky48y del 18/11/2017 alle 22:33:43Nella prima parte della discussione sembrava che fosse un viaggio " quasi irrealizzabile" ma ci stiamo rendendo conto che sarebbe fattibilissimo. E tu ce ne dai la conferma.
La Rapido organizza periodicamente in Francia questo raid : Parigi-Pechino-Istanbul per camper tradizionali Rapido . Se per certo che l'hanno fatto nel 2010-2013-2014 per circa 30.000 km. - Sul sito Rapido avevoanche visto le fotografie del 2010 con la partenza da Parigi , il cui via era stato dato da Jean Todt . Mi sembra di ricordare una ventina di equipaggi principalmente coppie di pensionati con medico e meccanico . La cosa mi ha sempre intrigato ma , non ho mai approfondito soprattutto per la durata , si parlava di oltre 4 mesi . Piero