quote:Risposta al messaggio di bruno it inserito in data 07/07/2014 11:59:31 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Sto scansendo anche delle foto di mio padre, e del primo rullino del 1974 che ho provato mi pare che i colori non si siano drammaticamente degradati; certo, ovviamente non sono più perfetti, ma rendono ancora molto l'idea. Per i resto c'è gimp. Strana sensazione, mettere insieme tutti i tasselli di una vita ... qui in epoca molto precamper ero andato a trovare conoscenti che erano andati a vivere li per alcuni anni. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 07/07/2014 12:13:53 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> per capirsi da questa scansione Ottengo questa ma qui siamo già OT, grazie per le risposte [;)][:o)] Pensate a chi possa essere quello ritratto ... Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di bruno it inserito in data 07/07/2014 14:00:59 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> L'operazione è un pochino più complessa del rischiaramento, in quanto comporta il lavoro sull'istogramma delle varie tonalità e la ricerca talvolta fortunosa di un grigio adatto su cui riparametrizzare l'intera foto. Se si trova un grigio o un bianco adatto vengono buoni risultati. Ben di rado devo bilanciare i colori. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 07/07/2014 12:23:51 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>non ci capisco nulla di queste cose ma quest'ultima immagine mi ha fatto provare un guizzo di nostalgia per gli anni 70...quelli in cui eravamo bimbi[^][^] elena
quote:Risposta al messaggio di morodirho inserito in data 08/07/2014 13:10:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> In rete ho visto di tutto. C'è chi consiglia di fotografare le foto proiettate su un ampio schermo, chi si fa accrocchi artigianali per la macchina digitale, e vari scanner specifici venduti dai 40 ai 1500 euro. Io ne ho preso uno da 120, e dico subito che non soddisferebbe un appassionato. Riesco ad ottenere risultati accettabili solo dopo una post produzione e non sempre. Prima ho usato per un po' uno scanner piano con un adattatore, ma a parte la lentezza estenuante di acquisizione, dopo un po' andava in palla, e la qualità era paragonabile all'accrocchio che ho adesso che è notevolmente più rapido. La cosa ideale è riunire 10 amici, si prende per la stessa spesa un acquisitore professionale, che funziona con i caricatori standard, da 1000 euro e lo si usa 10 gg a testa a rotazione per la stessa spesa. Non so che resa abbia, sia chiaro, ma meglio del mio deve pur andare. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 07/07/2014 11:23:46 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Direi che dal bel colore della 500 davanti al teatro non ha perso il tono del giallo, deve essere stato riverniciato per uniformarlo agli edifici vicini, come si vede nelle foto più sotto Ciao S
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 07/07/2014 12:23:51 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Scusa ma è Monterosso? Scusate l'OT! Ciao Eta Beta
quote:Risposta al messaggio di eta beta inserito in data 09/07/2014 21:46:51 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Sullo scatolino mio padre ha scritto Monterosso-Portofino. Io negli anni ho lavorato anche una settimana a Monterosso, ma sinceramente ho rimosso. Però con la tua risposta posso ragionevolmente pensare che la risposta sia si. Quella gita mi è rimasta in memoria per un giro in traghetto, una roba tipo 3 isole, che è stata una delle prime volte che sono salito su un traghetto. Ma di quella non ho trovato foto (per ora). Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di morodirho inserito in data 08/07/2014 13:10:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Tempo fa ho scannerizzato tutte le mie vecchie diapositive. Diciamo una decina di rullini più o meno tutti della stessa epoca. Le condizioni di conservazione però erano diverse, probabilmente a causa della diversa qualità del rullino usato o al procedimento di sviluppo. Molte quindi erano sbiadite, ma è una cosa che capita anche alle stampe. Per riversarle ho usato un normale scanner piano, abbastanza economico, lo stesso che uso in ufficio per duplicare i documenti. Ha come accessorio una mascherina di plastica, che permette di scannerizzarne due per volta, tenendole ben ferme alla stessa distanza e dimezzando i tempi. Fin qui niente di speciale perché un aggeggio del genere può essere facilmente auto costruito. Un software apposito però fa in modo che venga scannerizzate solo le porzioni di schermo corrispondenti alle dia, evitando di doverle ritagliare ad una ad una. Il problema è che la copia deve essere fatta ad alta definizione se si vogliono dei risultati accettabili e ogni diapositiva deve essere accuratamente pulita per evitare che polvere e peli si aggiungano ai difetti della vecchiaia. In altre parole è solo una questione di tempo, e a meno che uno non debba replicare l'archivio di una agenzia di stampa basta prendersi quello che serve. Una volta digitalizzate (ed eventualmente ritagliate elettronicamente) le foto possono essere "maltrattate" con qualunque programma di ritocco. Microsoft Office Picture Manager ad esempio ha una comodissima funzione automatica che ottimizza qualunque immagine. Ovviamente se non si è soddisfatti del risultato ottenuto bisogna procedere poi con olio di gomito. www.regoleo.altervista.org
quote:Risposta al messaggio di Regoleo inserito in data 11/07/2014 09:32:06 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> In effetti i sw sono tantissimi. L'importante è imparare ad usarne bene uno.Io uso Gimp e di solito in pochi clik le foto vanno a posto. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 11/07/2014 11:23:31 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Quello che sto scoprendo in questi giorni è che il deterioramento delle foto non dipende necessariamente dall'età. Ci sono dia di mio padre degli anni 70 ancora in ottime condizioni, delle dia mie di fine anni 90 in condizioni pietose. Sto ragionando sulle cause. La prima è che mio padre era appassionato, usava solo pellicole Kodak e le mandava a sviluppare solo ed esclusivamente a Milano alla sede ufficiale kodak; non sono certo che le prime, quando io avevo 3-4 anni, non finissero addirittura in germania. Poi senza dubbio mio padre, pur non usando macchine al top (non ce lo si poteva permettere), usava ottime ottiche di macchine tedesche orientali, quindi le foto erano in origine fatte bene. Io sopratutto per la tesi di laurea facevo foto in condizioni assai complesse (nel bosco) e alternavo una discreta nikon reflex e una minox che tanti guai mi ha creato. E poi usavo delle pellicole ad alta sensibilità (che si sono tutte deteriorate di più) spesso anche non kodak ma fuji o agfa), e ovviamente negli anni 80/90 non mandavo più a sviluppare a Milano. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 14/07/2014 11:24:33 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Negli anni 70 le foto a colori e in particolare le diapositive, anche se le portavi dal fotografo sotto casa, finivano tutte nei grandi centri di sviluppo. Le attrezzature necessarie infatti erano talmente costose che solo grandi laboratori potevano permettersele. Le foto in bianco e nero invece erano alla portata di tutti. Insieme ad un amico mi ero comprato un ingranditore e le bacinelle per lo sviluppo. Lo sviluppo del negativo avveniva in una sorta di barattolo a tenuta di luce, che dovevi caricare al buio aiutandoti col tatto e facendo prima esperienza con una vecchia pellicola. Una volta chiuso versavi gli acidi attraverso un foro a sifone, anche quello a tenuta di luce. Sia per il negativo che per le stampe i passaggi nelle soluzioni chimiche erano due. Uno per lo sviluppo vero e proprio (in pratica per far comparire l'immagine sulla carta sensibile) e uno di fissaggio. Bastava sbagliare una percentuale nei dosaggi per avere risultati deludenti. Oppure perché avevi le soluzioni esauste, troppo usate. In particolare se sbagliavi il fissaggio le foto si sbiadivano alla svelta, oppure ingiallivano col classico effetto seppia. Ecco perché, talvolta, anche le diapositive mandate ai grandi centri, non duravano nel tempo e purtroppo capitava di accorgersene dopo anni. www.regoleo.altervista.org
quote:Risposta al messaggio di Regoleo inserito in data 14/07/2014 13:45:40 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> A casa dei miei c'è ancora l'ingranditore da BN della durst, con in teoria anche quello per i colori a cassetto che però non provammo mai. Io a 7-8 anni mi occupavo anche dello sviluppo e fissaggio [:D][:D][:o)][:o)][:o)] Adesso non ho nemmeno la reflex digitale, leggo da gnurant le discussioni qui su col a proposito. Va detto che il livello tecnico di mio padre me lo sogno, perlomeno nei ritratti Mai fatto uno sfocato simile. Ancora oggi porto le camicie così. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson