In risposta al messaggio di marcoalderotti del 27/03/2020 alle 06:19:26Condivido e mi aggrego ai ringraziamenti, oltre al personale sanitario le cassiere/ le commesse/i sono ancora più in prima linea con scarse protezioni e con centinaia di possibili "untori".
Buongiorno a tutti,si ,con questo post volevo ringraziare tutti coloro che,costretti o per scelta,continuano a lavorare per il bene,a volte proprio ma spesso altrui. Viviamo con il terrore di uscire,le continue frasi statea casa hanno fatto diventare un terrore anche uscire per comprare il pane o altri beni di prima necessita'. Ognuno vive la paura a modo suo,chi ne è succube e chi,pur essendo conscio del pericolo la affronta con tutte le precauzioni possibili. E' scontato il primo pensiero a chi lavora attorno ai contagiati,dottori,infermieri e volontari ma vanno ringraziati ugualmente tutti gli altri che ci permettono di continuare a fare una vita simile,in qualche modo,a quella che tenevamo prima,almeno in riferimento al mangiare,bere e dormire. Questa osservazione nasce dall'ultima volta in cui mi sono recato nel supermercato del mio paese e sono andato io a fare la spesa a causa del terrore di mia moglie,relativo al muoversi. Parto,con tutte le raccomandazioni possibili,guanti,mascherina e distanza da tenere ben in testa: alla larga da tutti!! Arrivo al percheggio del supermercato e qualcuno in fila fuori,volto semicoperto dalla maschera,sguardo sospetto,quasi di fastidio ne arriva un altro che potrebbe contagiarci... Entro nel supermercato,quasi trattenendo il fiato,poche persone dentro ma al banco dei salumi,della carne,o alle casse le stessse facce di sempre e cioè di chi ci lavora 8 h al giorno, ALLA FACCIA DELLA PRUDENZA O DEL RISCHIO. Quelle facce,a volte un po tese ma ormai abituate allo stare li,i miei concittadini che lavorano per forza e che non mi serbano rancore anzi,il solito sorriso,magari meno spontaneo di sempre IL MIO GRAZIE VA A TUTTE QUELLE PERSONE CHE LAVORANO PER NOI GRAZIE DAVVERO
In risposta al messaggio di marcoalderotti del 27/03/2020 alle 06:19:26condivido tutto quanto
Buongiorno a tutti,si ,con questo post volevo ringraziare tutti coloro che,costretti o per scelta,continuano a lavorare per il bene,a volte proprio ma spesso altrui. Viviamo con il terrore di uscire,le continue frasi statea casa hanno fatto diventare un terrore anche uscire per comprare il pane o altri beni di prima necessita'. Ognuno vive la paura a modo suo,chi ne è succube e chi,pur essendo conscio del pericolo la affronta con tutte le precauzioni possibili. E' scontato il primo pensiero a chi lavora attorno ai contagiati,dottori,infermieri e volontari ma vanno ringraziati ugualmente tutti gli altri che ci permettono di continuare a fare una vita simile,in qualche modo,a quella che tenevamo prima,almeno in riferimento al mangiare,bere e dormire. Questa osservazione nasce dall'ultima volta in cui mi sono recato nel supermercato del mio paese e sono andato io a fare la spesa a causa del terrore di mia moglie,relativo al muoversi. Parto,con tutte le raccomandazioni possibili,guanti,mascherina e distanza da tenere ben in testa: alla larga da tutti!! Arrivo al percheggio del supermercato e qualcuno in fila fuori,volto semicoperto dalla maschera,sguardo sospetto,quasi di fastidio ne arriva un altro che potrebbe contagiarci... Entro nel supermercato,quasi trattenendo il fiato,poche persone dentro ma al banco dei salumi,della carne,o alle casse le stessse facce di sempre e cioè di chi ci lavora 8 h al giorno, ALLA FACCIA DELLA PRUDENZA O DEL RISCHIO. Quelle facce,a volte un po tese ma ormai abituate allo stare li,i miei concittadini che lavorano per forza e che non mi serbano rancore anzi,il solito sorriso,magari meno spontaneo di sempre IL MIO GRAZIE VA A TUTTE QUELLE PERSONE CHE LAVORANO PER NOI GRAZIE DAVVERO
In risposta al messaggio di marcoalderotti del 27/03/2020 alle 06:19:26Ciao, non avrei saputo dirlo meglio, la situazione penso che sia abbastanza comune (a casa mia almeno).
Buongiorno a tutti,si ,con questo post volevo ringraziare tutti coloro che,costretti o per scelta,continuano a lavorare per il bene,a volte proprio ma spesso altrui. Viviamo con il terrore di uscire,le continue frasi statea casa hanno fatto diventare un terrore anche uscire per comprare il pane o altri beni di prima necessita'. Ognuno vive la paura a modo suo,chi ne è succube e chi,pur essendo conscio del pericolo la affronta con tutte le precauzioni possibili. E' scontato il primo pensiero a chi lavora attorno ai contagiati,dottori,infermieri e volontari ma vanno ringraziati ugualmente tutti gli altri che ci permettono di continuare a fare una vita simile,in qualche modo,a quella che tenevamo prima,almeno in riferimento al mangiare,bere e dormire. Questa osservazione nasce dall'ultima volta in cui mi sono recato nel supermercato del mio paese e sono andato io a fare la spesa a causa del terrore di mia moglie,relativo al muoversi. Parto,con tutte le raccomandazioni possibili,guanti,mascherina e distanza da tenere ben in testa: alla larga da tutti!! Arrivo al percheggio del supermercato e qualcuno in fila fuori,volto semicoperto dalla maschera,sguardo sospetto,quasi di fastidio ne arriva un altro che potrebbe contagiarci... Entro nel supermercato,quasi trattenendo il fiato,poche persone dentro ma al banco dei salumi,della carne,o alle casse le stessse facce di sempre e cioè di chi ci lavora 8 h al giorno, ALLA FACCIA DELLA PRUDENZA O DEL RISCHIO. Quelle facce,a volte un po tese ma ormai abituate allo stare li,i miei concittadini che lavorano per forza e che non mi serbano rancore anzi,il solito sorriso,magari meno spontaneo di sempre IL MIO GRAZIE VA A TUTTE QUELLE PERSONE CHE LAVORANO PER NOI GRAZIE DAVVERO
In risposta al messaggio di urbani 1 del 28/03/2020 alle 10:23:53Capisco il problema è certamente più dura per chi ha dei familiari a casa e magari dei bimbi piccoli.
Grazie. Io sono uno di quelli. Certo ci proteggiamo ma è palese che il sistema fa acqua da tutte le parti. Non ho paura di infettarmi io ma temo per la mia famiglia una volta che rientro a casa. Insomma loro stanno dentro, stanno dentro, stanno dentro ma poi arrivo io e glielo porto a casa. Vabbè non fa niente....andiamo avanti...speriamo.
In risposta al messaggio di gio 60 del 28/03/2020 alle 10:29:10Grazie per le belle paroleĺ
Capisco il problema è certamente più dura per chi ha dei familiari a casa e magari dei bimbi piccoli. Penso che tutti voi vi state comportando in modo eroico e tutto il paese dovrebbe devi sostegno anche solo psicologico, penso che non solo fisicamente ma sia duro anche psicologicamente viverre questa situazione. Ciao Giovanna.
In risposta al messaggio di urbani 1 del 28/03/2020 alle 10:52:00Chi non ha paura è incosciente, chi ha paura e va ugualmente è eroico.
Grazie per le belle paroleĺ Mah...sai...eroi, eroi...io eroe non mi ci sento. Cioè sono uno che va a lavorare come ha sempre fatto. Come tutti i miei colleghi immagino. E poi gli eroi non hanno paura invece noi ...
In risposta al messaggio di gio 60 del 28/03/2020 alle 11:59:28Io sono uno dei fortunati ad andare al lavoro ( in ospedale). Strano popolo gli italiani, un mese fa ero un fancaxxxsta statale strapagato e sempre a casa, ora sono un eroe sottopagato e ci portano pure da mangiare, domani saremo come all'inizio. Io eroe non lo ero prima ( anche prima c'erano dei rischi che fanno parte del lavoro) e non lo sono adesso, non ero un missionario prima e non lo sono adesso, ho fatto, e faccio, il mio lavoro da professionista come sempre, certo adesso la paura e lo stress sono maggiori, come per tutti gli altri lavoratori indispensabili al funzionamento minimo del Paese che fino a ieri non erano nessuno ( vedi addetti agli alimentari, pulizie, trasporti ecc.). Mi auguro che questa esperienza possa far capire quali sono le cose importanti e mantenere il rispetto per tutte le categorie di lavoratori, ognuno è fondamentale per gli altri.
Chi non ha paura è incosciente, chi ha paura e va ugualmente è eroico. E' vero che per voi è una missione, ma io la vedo così anche perchè lavorate in condizioni veramente difficili come dicevo anche dal lato psicologico.Non finirò mai di ringraziare tutti voi senza dimenticare chi fa le pulizie e chi lavora nei supermercati e le forze dell'ordine. Io nel mio piccolo posso dire che dall'11 marzo quando siamo rientrati velocemente dalla Sicilia non ho messo il naso fuori dal giardino. Ciao Giovanna.