In risposta al messaggio di ik6Amo del 12/07/2017 alle 08:27:58vabbe digli che ti faccia un bonifico, e verrà a prenderselo quando potrà.
Ho deciso di vendere il camper ed ho inserito l'annuncio su qualche sito di vendite online. Ieri, fra le varie richieste, ho ricevuto una telefonata, credo dalla Spagna (prefisso +34) di una persona che mi diceva che erainteressata all'acquisto ma che non poteva venire in Italia... ecc. ecc. Come vedete la truffa continua anche per telefono. Che sia un risultato dell'abbattimento del roaming europeo o meno non lo so. Fino ad oggi però si sono limitati a mandare solo email. / L'esperienza?? E' la somma delle fregature!!!
In risposta al messaggio di silvio636 del 12/07/2017 alle 10:43:37Mi permetto di intervenire: nemmeno per scherzo dare il proprio IBAN ad uno sconosciuto, vi esponete ad inevitabili rischi di truffe.
vabbe digli che ti faccia un bonifico, e verrà a prenderselo quando potrà. pagare cammello, avere cammello.
In risposta al messaggio di gino1963 del 12/07/2017 alle 13:56:25ho sempre sentito questa cosa quindi non ne dubito, mi fai un esempio di utilizzo truffaldino dell'iban comunicato?
Mi permetto di intervenire: nemmeno per scherzo dare il proprio IBAN ad uno sconosciuto, vi esponete ad inevitabili rischi di truffe.
In risposta al messaggio di B747 del 12/07/2017 alle 14:35:45Furto d'identità, uno apre un prestito personale a nome tuo, domiciliando le rate del rimborso tramite il tuo IBAN (e lì arriveranno i pagamenti delle rate), e s'intasca il malloppo facendolo bonificare su un altro conto (magari una carta Postepay)...
ho sempre sentito questa cosa quindi non ne dubito, mi fai un esempio di utilizzo truffaldino dell'iban comunicato? grazie
In risposta al messaggio di Dash del 12/07/2017 alle 19:05:04Chi è che ti apre un prestito personale a nome tuo con tanto di copia di documenti e firme? Non credere alle favole e sta con i piedi per terra se ci riesci.
Furto d'identità, uno apre un prestito personale a nome tuo, domiciliando le rate del rimborso tramite il tuo IBAN (e lì arriveranno i pagamenti delle rate), e s'intasca il malloppo facendolo bonificare su un altro conto (magari una carta Postepay)... Ciao da Dash
In risposta al messaggio di Roberto66 del 12/07/2017 alle 21:20:25Mia nonna ha le ali. Cerchiamo di dare informazioni serie che poi qualcuno vi crede pure.
Dipende da quale societa' lo effettua , anche tra le finanziarie esistono casi poco trasparenti. ho conosciuto una persona che riusciva ad incassare assegni intestati ad altri...
In risposta al messaggio di ik6Amo del 12/07/2017 alle 08:27:58Mi capitò anche a me nel 2011, vendendo il mio camper di 20 anni, era una signora francese che mi spiegava che era il marito interessatissimo a quel mezzo (CI International) e a quella meccanica (ford Transit), veniva un suo incaricato a vedere il camper, si andava all'ACI a fare il contratto e assegno pronto per me, senza chiedere nemmeno un cent di sconto ... dopo lo scambio di 2/3 mail a testa, l'ho mandata a stendere, avevo altri acquirenti più vicini e più sicuri ...
Ho deciso di vendere il camper ed ho inserito l'annuncio su qualche sito di vendite online. Ieri, fra le varie richieste, ho ricevuto una telefonata, credo dalla Spagna (prefisso +34) di una persona che mi diceva che erainteressata all'acquisto ma che non poteva venire in Italia... ecc. ecc. Come vedete la truffa continua anche per telefono. Che sia un risultato dell'abbattimento del roaming europeo o meno non lo so. Fino ad oggi però si sono limitati a mandare solo email. / L'esperienza?? E' la somma delle fregature!!!
In risposta al messaggio di bottastra del 26/07/2017 alle 09:14:51Mi risulta che il RID non ci sia più, sostituito dall'addebito SEPA.
Vi posso assicurare che - almeno in passato - le truffe tramite l'IBAN di terzi erano possibilissime, soprattutto nel periodo iniziale dell'introduzione dei RID. Non ricordo bene i dettagli, ma sostanzialmente funzionavacosì: tu acquistavi un bene e fornivi l'IBAN di una terza persona per l'addebito dei RID. La Banca che poi riceveva la disposizione di addebitare il proprio cliente, era tenuta a darvi seguito, senza poter svolgere alcuna verifica documentale sull'autenticità della firma di chi aveva rilasciato la disposizione di addebito. Naturalmente la cosa riusciva con persone che non avevano l'abitudine di controllare assiduamente il proprio c/c, per cui - quando se ne accorgevano - spesso era ormai troppo tardi. E' pur vero che c'era sempre la possibilità di contestare gli addebiti fraudolenti, ma la procedura era piuttosto lunga e farraginosa e talvolta non andava neanche a buon fine. Ricordo, per esempio, il caso di un ragazzo che riuscì ad acquistare un'auto di grossa cilindrata, utilizzando l'IBAN del padre. Quest'ultimo se ne accorse dopo che gli erano state ormai addebitate parecchie rate e quando provò a contestare gli addebiti, si sentì rispondere che per poter avviare la pratica di rimborso, avrebbe dovuto presentare copia della denuncia di truffa nei confronti del figlio. Facile immaginare come andò a finire ! Ricordo anche che le banche, quando si accorserò che il sistema dei RID si prestava a questo genere di truffe, adottarono l'accorgimento di informare preventivamento i propri clienti, dell'avvenuta ricezione di una disposizione di addebito a carattere ripetitivo, dando loro la possibilità di contestarne l'autenticità, prima che cominciassero ad arrivare i primi addebiti. Ovviamente, rimase sempre il problema di eventuali disguidi postali e di tutte quelle persone (e sono tante !) che non si preoccupano di prendere visione delle comunicazioni che ricevono dalla propria banca. Morale: potrà essere anche superfluo, ma io preferisco non dare il mio IBAN al primo che incontro !