In risposta al messaggio di cruiser del 08/09/2020 alle 21:10:28Ciao cruiser.
Certo, ti do con piacere le motivazioni di Cirani, a cui aggiungo alcune mie riflessioni. Il motivo principale per viaggiare in un solo veicolo è che si minimizzano i rischi di guasti e si viaggia più velocemente. Viaggiarecon due veicoli potrebbe dare più sicurezza perché gli equipaggi si aiutano a vicenda in caso di problemi, ma si raddoppia il rischio di guasti e quindi di fermate del gruppo. Aggiungo io: il discorso non fa una piega. Supponiamo che un veicolo generico abbia il 10% di probabilità di guastarsi. Se il gruppo è formato da un veicolo, la probabilità che il gruppo si fermi per un guasto è del 10%. Se ci sono tre veicoli che viaggiano insieme, la probabilità che il convoglio si fermi è il 30%. Al crescere del numero dei veicoli, cresce la probabilità di incidenti, il tempo perso per aspettarsi a vicenda e la quantità di polvere sollevata. Cirani non è totalmente contro i convogli, penso che ne abbia fatto parte e infatti dice che sono giustificati nei casi in cui altrimenti ci si rimarrebbe secchi. Lui però ha attraversato il deserto di sabbia con un solo veicolo, e addirittura sostiene che quello stesso percorso si potrebbe fare con un furgone a 2 ruote motrici (però in molto più tempo, a causa degli insabbiamenti). Aggiungo io: anch'io a volte incappo nei convogli, ma limitatamente ai tratti dove non posso farne a meno. Ad esempio, ho fatto 3 volte la E69 per Nordkapp in inverno, sempre in convoglio guidato da uno spazzaneve, perché è obbligatorio per motivi di sicurezza (ho potuto sperimentare 3 anni fa che le condizioni in inverno sono effettivamente letali). Ho viaggitao in convoglio nell'Iran del sud, al confine con l'Afghanistan e poi in Pakistan. Conosco camperisti che hanno viaggiato in convoglio obbligatorio da qualche parte vicino alla Mauritania, non ricordo se al confine col Marocco o col Senegal. Lì c'è poca scelta.
"gene del viaggio"
: il recettore della dopamina D4 (DRD4 7r).veri viaggiatori o meno
sarebbe, dunque, il nostro DNA. Il "gene del viaggio" regolerebbe il livello di curiosità e ci renderebbe più o meno sensibili agli stimoli esterni. La sua funzione è collegata a quella della dopamina, che svolge un'azione fondamentale nel determinare gli equilibri dell'umore. Chi lo ha vive con 'entusiasmo ed emozione l'avventurarsi verso mete sconosciute.In risposta al messaggio di salvatore del 09/09/2020 alle 10:57:10Ciao salvatore, sono stato troppo poco in Africa col camper, e ho appena "sfiorato" il Sahara nella zona di Ksar Ghilane in Tunisia (Grand Erg). Ricordo un tratto di alcune centinaia di metri di Sahara, completamente sabbioso, per poter accedere al campeggio. Per fortuna, le palme dell'oasi facevano ombra e la sabbia rimaneva umida e compatta, quindi non ebbi problemi di insabbiamento. In quello ero aiutato anche dalla trazione posteriore del mio vecchio Transit.
Ciao cruiser. Grazie per i chiarimenti. Ho gia detto e ribadisco che non sono appassionato di fuoristradismo, pur avendo un buon fuoristrada. Ho usato il fuoristrada per vedere dei posti altrimenti non raggiungibili e possodire che ne e' valsa assolutamente la pena. Lui però ha attraversato il deserto di sabbia con un solo veicolo, e addirittura sostiene che quello stesso percorso si potrebbe fare con un furgone a 2 ruote motrici (però in molto più tempo, a causa degli insabbiamenti) Il Sahara e' grandicello (come tutta l' Europa) e contrariamente a quanto si pensa e' composto in gran parte di hammada deserto sassoso, con un fondo micidiale per gli autoveicoli (chi lo ha fatto, sa di cosa parlo). Il deserto di sabbia, chiamato erg si trova nel Sahara centrale. Io ho fatto la parte di deserto chiamata Murzuk, nella parte sud occidentale della Libia. Bisogna quindi vedere a che deserto Cirani si riferisce. Per la mia modestissima esperienza, la vedo dura fare il mio percorso in solitaria e con un veicolo a due ruote motrici. Mi scuso per il piccolo OT, ma penso siano comunque notizie interessanti.
In risposta al messaggio di ledzep del 09/09/2020 alle 18:02:12Detto così, sembra che siamo dei drogati di adrenalina.
anche io per arrivare a Capo Nord a Gennaio ho fatto quei 50 km i convoglio. Ma si tratta di un convoglio creato ad hoc per un percorso particolare. Non è fare un viaggio Quella del convoglio in Mauritania era invece unanecessità dettata dal pericolo terroristico. Adesso non c'è più e peraltro la strada costiera che arriva al Senegal è tutta asfaltata. Ma in quel caso la domanda è un'altra: perchè andarci se c'è una guerra? Quindi concordo con Cirani: certi viaggi lunghi mesi si fanno da soli (inteso come un solo mezzo). Non ricordavo dicesse che già all'epoca si poteva attraversare il Sahara con un 2 ruote motrici. A maggior ragione si può oggi. Ma come dicevo si arriva da Città del Capo al Cairo. Poi appunto ognuno si organizza e progetta viaggi in base alla propria sensibilità. Tra le molte scoperte delle moderne neuroscenze c'è quella di un gene del viaggio. Il bisogno di esplorare, dipenderebbe dal cosiddetto gene del viaggio: il recettore della dopamina D4 (DRD4 7r). A svelare se siamo veri viaggiatori o meno sarebbe, dunque, il nostro DNA. Il gene del viaggio regolerebbe il livello di curiosità e ci renderebbe più o meno sensibili agli stimoli esterni. La sua funzione è collegata a quella della dopamina, che svolge un'azione fondamentale nel determinare gli equilibri dell'umore. Chi lo ha vive con 'entusiasmo ed emozione l'avventurarsi verso mete sconosciute. Solo il 20% della popolazione ha alti livelli di DRD4 7r nel proprio corredo genetico. Sono persone più propense a prendere rischi, ad esplorare posti nuovi, a provare nuovi cibi, nuove relazioni.
In risposta al messaggio di wippet del 09/09/2020 alle 09:42:19Non sai quanto ti invidio.
La parola convoglio mi fa venire tuttora i brividi, a distanza di decenni. La mia unica esperienza in merito, fu quando siamo stati evacuati, insieme al resto degli europei o comunqueinfedeli, dall'Afghanistan dopo il colpodi stato del 1978. Fummo scortati da decine di miliziani armati fino ai denti, e letteralmente buttati fuori dal paese, al Khyber Pass; dati in pasto alle tribù dei Mullagory, noti passatori incontrastati di quelle terre di nessuno al confine con il Pakistan, ce la siamo cavata con uno stereo portatile, un paio di felpe, alcuni traveller chèque con firma fasulla (poi bloccati appena giunti a Peshawar) e tutto lo scatolame portato dall'Italia...buon appetito! 24 ore di vera paura. Da allora, tassativamente in modalità solitaria!
In risposta al messaggio di cruiser del 09/09/2020 alle 19:13:23No...quella è la velocità, o buttarsi giù dagli aerei ( a pensarci questa estate in Francia mi sono dato al canyoning e comunque che il mio camper di tachimetro arriva a 175 lo so)
Detto così, sembra che siamo dei drogati di adrenalina.
In risposta al messaggio di cruiser del 09/09/2020 alle 19:17:41Ci sono esperienze che personalmente preferisco evitare, perché troppo vicine ad un disastro irreversibile. La responsabilità nei confronti della mia compagna di allora, e delle nostre vite, fu messa in serio pericolo in modo non prevedibile e repentino, solo la fortuna ebbe un ruolo; troppo poco per risultare in qualche modo positiva.
Non sai quanto ti invidio. Quelle sono esperienze interessanti (anche se sul momento possono creare apprensione).
In risposta al messaggio di cruiser del 09/09/2020 alle 19:06:11Siamo passati dalle Faroe al Sahara
Ciao salvatore, sono stato troppo poco in Africa col camper, e ho appena sfiorato il Sahara nella zona di Ksar Ghilane in Tunisia (Grand Erg). Ricordo un tratto di alcune centinaia di metri di Sahara, completamente sabbioso,per poter accedere al campeggio. Per fortuna, le palme dell'oasi facevano ombra e la sabbia rimaneva umida e compatta, quindi non ebbi problemi di insabbiamento. In quello ero aiutato anche dalla trazione posteriore del mio vecchio Transit. Ricordo però che altri camperisti italiani col Ducato si arenavano facilmente a causa dello sbalzo e del peso in coda (biciclette, garage) che riduceva la presa dell'anteriore. Però poi tutti venivano fuori con qualche spinta. All'epoca (2008) la Tunisia era molto frequentata dai camperisti. La strada finiva a Ksar Ghilane e oltre il campeggio c'erano solo le dune del Grand Erg. Impossibile proseguire con i nostri mezzi, ovviamente. Sono stato anche in Marocco e in Egitto (sempre in camper per conto mio), e mi piacerebbe andare in Algeria e Libia. Se ricordo bene, per andare in Libia in auto/camper era necessaria la scorta di una guida governativa a bordo o su un'auto d'appoggio. Non era possibile fare turismo in solitaria col proprio mezzo. Quindi all'epoca del tuo viaggio era praticamente d'obbligo aggregarsi a una carovana. Tornando a Cirani, sembra si riferisse al deserto nubiano (Sahara orientale). Ecco cosa scrive: E' ben vero che sono stati effettuati lunghissimi e anche difficili raid con automobili non particolarmente adatte, ma a prezzo di quali sforzi e sacrifici? Nel deserto della Nubia [...] ho attraversato in nove ore un tratto di circa 350 km di deserto sabbioso completamente privo di piste, che era costato sei lunghi giorni di continue fatiche e insabbiamenti a tre ragazzi belgi che viaggiavano su un camioncino Peugeot. Ma io ero al volante di una Land Rover 109 a quattro ruote motrici, non eccessivamente carica e con le gomme abbastanza sgonfie da evitare ogni rischio di insabbiamento. E potevo quindi, con relativa tranquillità, correre a 80 chilometri all'ora. Ad esclusione delle macchine sportive, troppo basse per permettere di viaggiare su strade spesso in cattive condizioni, ogni tipo di vettura, in teoria, può essere usata per compiere un viaggio.
https://it.wikipedia.org/wiki/D...
https://it.wikipedia.org/wiki/D...
https://www.youtube.com/watch?v...
In risposta al messaggio di salvatore del 10/09/2020 alle 09:33:39Dall'Islanda siamo passati al Sahara, già ero stato ripreso io da esperti giramondo parlando del Botswana , ma le dune si trovano anche da altre parti , pure in Danimarca ed in Namibia c'è la più alta del mondo, la Big Daddy alta 305 mt. Beh io ne ho scalate un paio a piedi ed è una faticaccia , meglio lasciare perdere e dedicarsi all'Islanda
Qui si vede cosa e' l' erg del Murzuk e cosa succede ad andarci in fuoristrada Buona visione
In risposta al messaggio di Marino2 del 10/09/2020 alle 10:31:03ciao a tutti
Dall'Islanda siamo passati al Sahara, già ero stato ripreso io da esperti giramondo parlando del Botswana , ma le dune si trovano anche da altre parti , pure in Danimarca ed in Namibia c'è la più alta del mondo, la Big Daddy alta 305 mt. Beh io ne ho scalate un paio a piedi ed è una faticaccia , meglio lasciare perdere e dedicarsi all'Islanda
In risposta al messaggio di Max 59 del 10/09/2020 alle 11:27:56ciao Max, non era cruiser, che tra l'altro apprezzo molto per cosa ci racconta dei suoi viaggi molto interessanti. L'Islanda sono anni che penso di andarci e probabilmente lo farò ma non con tour organizzati ma nel solito modo mio abituale. Buoni viaggi!
ciao a tutti Marino2 ,sono certo che Cruiser da buon viaggiatore non tira le orecchie a nessuno x l'OT non mi pronuncio sull'Islanda perche' sono completamente ignorante in materia , chissa' mai, credo si possa fare tuttoin base al mezzo usato. rispondo a Dany1967 che se non per differenza geografica e di fauna un viaggetto in Botswana e Namibia in autonomia non e' per nulla pericoloso , intendo per sicurezza personale nei confronti dei locali ,( mio parere e percezione ) per gli animali dove ci sono serve un po' di attenzione . Purtroppo costoso x aereo e noleggio auto . Salvatore , invidio quel tuo viaggio in Libia , era nella mia lista dei desideri , un tassello mancante , non si puo' piu' al momento. non sarebbe male lanciare un 3D sull'Africa , penso a tanti aneddoti simpatici ed eventuali difficolta riscontrate dai viaggiatori in VR e non .C'e' ne sarebbero cose da scrivere e vedere... Chi ci prova? saluti
In risposta al messaggio di salvatore del 09/09/2020 alle 10:14:28"Penso che si possa sintetizzare dicendo che un viaggio in fuoristrada in solitaria non presenta particolari problemi, almeno dal punto di vista tecnico"
Buongiorno amici. Esperienze sempre e comunque molto interessanti. Adesso pero' ritorniamo sulla terra, anzi in Islanda Penso che si possa sintetizzare dicendo che un viaggio in fuoristrada in solitaria non presenta particolariproblemi, almeno dal punto di vista tecnico. Esiste un oggettivo rischio, sia pure statisticamente basso, in caso di panne o malore in luoghi isolati. Tutto sommato far parte di un gruppo in Islanda a me non ha creato particolari problemi, per i motivi che ho elencato. Le cose da vedere, almeno quelle piu' interessanti, sono relativamente poche e quindi avere chi ti porta e' comodo. Certo si perde un po' il gusto dell' avventura e anche un po' di autonomia, ma si guadagna in tranquillita' e minore impegno. Ovviamente parliamo di Islanda: penso che invece sia totalmente diverso un viaggio - ad esempio - nel Sahara.
In risposta al messaggio di Barbabianca del 10/09/2020 alle 13:21:46"Hai cambiato idea e ora non siamo piu' tutti degli incoscienti?"
Penso che si possa sintetizzare dicendo che un viaggio in fuoristrada in solitaria non presenta particolari problemi, almeno dal punto di vista tecnico Che e' successo? Hai cambiato idea e ora non siamo piu' tutti degli incoscienti?
In risposta al messaggio di Marino2 del 10/09/2020 alle 10:31:03Beh, senza andare tanto lontano c'e' la Dune du Pilat, vicino Bordeaux.
Dall'Islanda siamo passati al Sahara, già ero stato ripreso io da esperti giramondo parlando del Botswana , ma le dune si trovano anche da altre parti , pure in Danimarca ed in Namibia c'è la più alta del mondo, la Big Daddy alta 305 mt. Beh io ne ho scalate un paio a piedi ed è una faticaccia , meglio lasciare perdere e dedicarsi all'Islanda
https://it.wikipedia.org/wiki/D...
In risposta al messaggio di salvatore del 10/09/2020 alle 13:44:19Non ho capito se ritieni più rischioso il viaggio in Botswana o quello in Islanda, illuminami per piacere
Hai cambiato idea e ora non siamo piu' tutti degli incoscienti? Non ho affatto cambiato idea. Volevo solo che i solitari ammettessero i rischi ai quali si va incontro, cosi' chi legge puo' farsi una idea precisa. Personalmentemai affronterei in solitaria le piste meno battute. Ci sono situazioni dove pochi minuti di attesa possono fare la differenza. Sulle piste - autostrada, il discorso e' diverso. Magari oggi c'e' la copertura telefonica, ai tempi del mio viaggio inesistente. Certo che tra Islanda e Botswana il livello di rischio e' leggermente diverso. Se proprio si vuole, noleggerei un apparato vhf, di cui mi pare di aver letto o meglio ancora un telefono satellitare. Parlo di islanda, ovviamente
In risposta al messaggio di salvatore del 10/09/2020 alle 13:51:14si, le conosco, sono passato due o tre volte da quelle parti
Beh, senza andare tanto lontano c'e' la Dune du Pilat, vicino Bordeaux. Certo nulla a che vedere con la maestosita' dell' erg sahariano, ma comunque interessante.
In risposta al messaggio di Max 59 del 10/09/2020 alle 11:27:56Beh, non lo metot in dubbio ma ... ma non paragonerei neanche l'Islanda all'Italia se per questo, l'Islanda è molto più tranquilla e sicura. Stiamo parlando di una nazione che ha tutti i parametri di qualità della vita in cima alle classifiche internazionali. Certo, hanno il problema del buio, qualche guaio, con l'alcolismo, sono stufi di vedere sempre e solo parenti e hanno le piste un po' selvagge.
ciao a tutti Marino2 ,sono certo che Cruiser da buon viaggiatore non tira le orecchie a nessuno x l'OT non mi pronuncio sull'Islanda perche' sono completamente ignorante in materia , chissa' mai, credo si possa fare tuttoin base al mezzo usato. rispondo a Dany1967 che se non per differenza geografica e di fauna un viaggetto in Botswana e Namibia in autonomia non e' per nulla pericoloso , intendo per sicurezza personale nei confronti dei locali ,( mio parere e percezione ) per gli animali dove ci sono serve un po' di attenzione . Purtroppo costoso x aereo e noleggio auto . Salvatore , invidio quel tuo viaggio in Libia , era nella mia lista dei desideri , un tassello mancante , non si puo' piu' al momento. non sarebbe male lanciare un 3D sull'Africa , penso a tanti aneddoti simpatici ed eventuali difficolta riscontrate dai viaggiatori in VR e non .C'e' ne sarebbero cose da scrivere e vedere... Chi ci prova? saluti