In risposta al messaggio di campersempre del 10/02/2019 alle 14:19:19Anche dall'altra parte (Strada 17) c'è una passeggiata altrettanto bella, ogni tanto capita di vedere un piroscafo nel fiordo (Holandsfjorden) in stile Geiranger.
Un'altro posto che mi ero segnalato come possibile escursione. Tra altre 2/3 escursioni per vedere i ghiacciai questo mi aveva ispirato di più. Ora che vedo le tue superbe foto e le tue impareggiabili spiegazioni e istruzioni d'uso non ho più alcun dubbio ... Ghiacciaio Svartisen senza se e senza ma! Grazie di cuore!
In risposta al messaggio di mtravel del 10/02/2019 alle 14:30:16Ciao Max!
Vedo che i cartelli non sono cambiati, quando ci sono stato io però il ghiaccio era meno. Evitate le facili ironie, solo una sosta per smaltire l'acido lattico e riprendere fiato. Del resto , io mica ho il fisico tuo o di Tom. Max
In risposta al messaggio di Dash del 10/02/2019 alle 16:15:36Avevo individuato questi tre ghiacciai lo Svartisen appunto, il Briksdalsbreen e il Bøyabreen. Di questi ultimi due però avevo letto presenza notevole di turisti (forse perché più facile arrivarci), escursione per arrivarci non entusiasmante e sopratutto il notevole ritiro che hanno subito in questi ultimi anni, quindi è necessario spingersi più in alto per arrivare al fronte del ghiacciaio.
Anche dall'altra parte (Strada 17) c'è una passeggiata altrettanto bella, ogni tanto capita di vedere un piroscafo nel fiordo (Holandsfjorden) in stile Geiranger. Delle altre location con ghiacciai, c'è il Folgefonna,con un accesso tramite una strada un po' strettina per i camper da Odda, e poi lo Jøstedalsbreen, con le sue 103 lingue glaciali che scendono dalla calotta (la più grande dell'Europa continentate), delle quali le due più famose sono il Briksdalsbreen e il Nigårdsbreen. Briksdal è andata molto arretrando, non è sicuramente come quando la visitammo nel 2003. Nigård tiene abbastanza botta, la strada è con sbarra a pagamento (100 Nok), ma dal parcheggio si può utilizzare un pullman di linea. Poi c'è il solito battello che traghetta attraverso il lago glaciale fino alla base del ghiacciaio. Oppure al posto del battello si può fare un percorso attrezzato con scalette e passerelle per attraversare i punti con rocce lisce o troppo scoscese. Noi abbiamo fatto tutto a piedi con passeggiata di 3h A/R dal parcheggio del Centro Visitatori, naturalmente riempiendo una sporta di funghi porcini lungo il percorso. Ecco qualche foto dei vari ghiacciai: Bresenteret del Nigårdsbreen, nel fondovalle di Gaupne Piacevole la forma di elmo vichingo del Centro Visitatori del Parco, che ben si ambienta con le gobbe lisce di roccia di questa vallata. Lingua glaciale del Nigårdsbreen, ago 2018 Il ghiaccio serpeggia scavandosi la strada fra le pareti rocciose. Com'era il Briksdalsbreen nel 2003 Non ho visto foto del ghiacciaio fatte quest'anno, ma avevo visto un sito dove facevano vedere l'evoluzione nel tempo della lingua glaciale, ed era arrivata a spezzarsi in due all'altezza del restringimento. La porta alla base del ghiacciaio era praticamente inesistente. Per fare quella foto avevo risalito per un'ora e mezza il versante opposto della valle per avere una ripresa più bilanciata da una radura sopraelevata. Dal fondovalle non si vedeva la parte sommitale, invece salendo si era slanciata molto e si intuiva la calotta sommitale Svartisen, la lingua glaciale che domina l'Holandsfjorden (1998) Lungo la Strada della Costa (RV17) dopo Furøy, c'è un parcheggio, si prende un battello che attraversa l'Holandsfjorden, e si arriva con breve camminata in piano alla base del ghiacciaio. Nel 1998 la lingua arrivava fin quasi al lago glaciale (livello del mare), adesso è risalita di almeno 150 metri lungo il pendio. In compenso sono emerse le coloratissime rocce che sostenevano il ghiacciaio, quindi anche questa merita di spenderci una giornata... Per guardare il tramonto sul ghiacciaio, è molto comodo il campeggio che c'è a Furøy con vista sulla calotta. C'è anche un percorso natura che fa il giro del promontorio, siamo stati fortunati e abbiamo visto un branco di delfini nel fiordo che lanciavano i loro richiami. A sera, indimenticabile tramonto sulla calotta dello Svartisen, col cielo color lavanda. Furøy, tramonto sullo Svartisen Da Furøy, andando in giro per i fiordi e le isolette e allontanandosi, si riesce ad apprezzare la grandezza della calotta. Quella foto non l'ho ancora riordinata, la metterò più avanti... Pinnacoli di ghiaccio al Folgefonna, dai pressi di Odda Anche se si fa solo la zona dei fiordi si può godere questo bel ghiacciaio di calotta, dove si può fare lo sci di fondo estivo. Ci siamo fatti una bella grigliata di pesce con tramonto sul ghiacciaio fermandoci in un'AA panoramica sull'Hardangerfjord fra Bergen e Odda. 100 corone ben spese! Ciao da Dash
In risposta al messaggio di campersempre del 10/02/2019 alle 17:22:47Le più semplici sono le due nello Svartisen, seguite da Nigård. Per evitare rimproveri dal cardiologo, Il Folgefonna lo eviterei da lato Odda (c'è una salita a tratti ripidissima), dall'altra parte (versante che si affaccia verso Bergen) ci sono degli impianti di risalita (attivi anche d'estate), ma per ora non ci sono mai passato. Tieni conto che lo Svartisen dal lato Holandsfjorden una volta arrivava fino a quota 0 slm (entrava in mare), adesso è arretrato di circa 150-200 m (di quota, in pianta molto di più).
Avevo individuato questi tre ghiacciai lo Svartisen appunto, il Briksdalsbreen e il Bøyabreen. Di questi ultimi due però avevo letto presenza notevole di turisti (forse perché più facile arrivarci), escursione per arrivarcinon entusiasmante e sopratutto il notevole ritiro che hanno subito in questi ultimi anni, quindi è necessario spingersi più in alto per arrivare al fronte del ghiacciaio. Lo Svartisen mi ha ispirato per il fronte non ancora del troppo ritirato, l'escursione che prevede un tragitto in barca/battello, con imbarco vicinissimo al punto sosta, escursione per raggiungere il secondo lago ed il ghiacciaio non particolarmente difficoltosa. Poi devo anche tenere conto dei consigli/imposizioni del mio cardiologo a non superare certe altezze. Quelli nostrani delle Alpi e della vicina Val d'Aosta non sono più adatti per le condizioni del mio cuoricino, quindi mi adatto ai ghiacciai norvegesi che oltre alla bellezza mi consentono di non salire troppo. La visita di un ghiacciaio era una delle condizioni che mi ero imposto programmando il viaggio in scandinavia, le altre condizione erano una minicrocera su un fiordo (appunto Kaupanger - Gudvngen), la visita di 2/3 Stavkirke che sto valutando in base all'itinerario definitivo, le Lofoten con alcune escursioni a piedi in zona Ramberg, Whale watching ad Andenes (anche se costoso), un paio di cascate, ancora da valutare quali, e a fine viaggio la salita al Preikestolen, piano piano, impiegandoci anche più delle 4/5 ore previste, ma arrivarci ... oltre ad altre decine di altre cose, che forse sarò costretto a rimandare in un secondo viaggio.
In risposta al messaggio di campersempre del 10/02/2019 alle 14:19:19ti auguro solo che non succeda come mia figlia in agosto che il secondo giorno andata via causa vento fortissimo
Un'altro posto che mi ero segnalato come possibile escursione. Tra altre 2/3 escursioni per vedere i ghiacciai questo mi aveva ispirato di più. Ora che vedo le tue superbe foto e le tue impareggiabili spiegazioni e istruzioni d'uso non ho più alcun dubbio ... Ghiacciaio Svartisen senza se e senza ma! Grazie di cuore!
In risposta al messaggio di campersempre del 10/02/2019 alle 17:22:47stavkirke ok se ti appassionano altrimenti massimo 2 da vedere secondo me niente di che a parte la tecnica costruttiva
Avevo individuato questi tre ghiacciai lo Svartisen appunto, il Briksdalsbreen e il Bøyabreen. Di questi ultimi due però avevo letto presenza notevole di turisti (forse perché più facile arrivarci), escursione per arrivarcinon entusiasmante e sopratutto il notevole ritiro che hanno subito in questi ultimi anni, quindi è necessario spingersi più in alto per arrivare al fronte del ghiacciaio. Lo Svartisen mi ha ispirato per il fronte non ancora del troppo ritirato, l'escursione che prevede un tragitto in barca/battello, con imbarco vicinissimo al punto sosta, escursione per raggiungere il secondo lago ed il ghiacciaio non particolarmente difficoltosa. Poi devo anche tenere conto dei consigli/imposizioni del mio cardiologo a non superare certe altezze. Quelli nostrani delle Alpi e della vicina Val d'Aosta non sono più adatti per le condizioni del mio cuoricino, quindi mi adatto ai ghiacciai norvegesi che oltre alla bellezza mi consentono di non salire troppo. La visita di un ghiacciaio era una delle condizioni che mi ero imposto programmando il viaggio in scandinavia, le altre condizione erano una minicrocera su un fiordo (appunto Kaupanger - Gudvngen), la visita di 2/3 Stavkirke che sto valutando in base all'itinerario definitivo, le Lofoten con alcune escursioni a piedi in zona Ramberg, Whale watching ad Andenes (anche se costoso), un paio di cascate, ancora da valutare quali, e a fine viaggio la salita al Preikestolen, piano piano, impiegandoci anche più delle 4/5 ore previste, ma arrivarci ... oltre ad altre decine di altre cose, che forse sarò costretto a rimandare in un secondo viaggio.
In risposta al messaggio di ex camionaro del 10/02/2019 alle 18:40:25Le previsioni sono di partenza a metà giugno o poco oltre, 45/50 giorni di viaggio, spero che il vento in luglio sia scarso ... incrociamo le dita di mani e piedi ...
ti auguro solo che non succeda come mia figlia in agosto che il secondo giorno andata via causa vento fortissimo
sito immagini di Briksdalsbreen
che illustra le variazioni del ghiacciaio dalla prima foto del 1869 all'ultima di ago 2018.qui c'è la statistica della lunghezza della lingua glaciale
dal 1900 a oggi, dopo un lungo avanzamento fra gli anni '50 e il 1996, ha cominciato ad arretrare e al 2015 la lingua è 1200 m più corta che nell'anno 1900, e 700 m più corta che nel 2003.In risposta al messaggio di campersempre del 10/02/2019 alle 18:44:29auguroni per IL VIAGGIO giugno 2016 e giugno 2018 quasi sempre sole.unica giornata fredda varangenfjord
Le previsioni sono di partenza a metà giugno o poco oltre, 45/50 giorni di viaggio, spero che il vento in luglio sia scarso ... incrociamo le dita di mani e piedi ...
In risposta al messaggio di ex camionaro del 11/02/2019 alle 10:33:10Grazie mi fai ben sperare ...
auguroni per IL VIAGGIO giugno 2016 e giugno 2018 quasi sempre sole.unica giornata fredda varangenfjord
In risposta al messaggio di TomTom del 19/02/2019 alle 09:27:25Ciao,
Continua la ricerca del percorso da fare. Tra i siti UNESCO c'è Notodden/Rjukan. Qualcuno di voi lo ha visto? Vale il centinaio di km di deviazione?
In risposta al messaggio di Dash del 22/02/2019 alle 11:23:02Anche questo (Provenza, zona Castellane) è carino.
Strada dissestata, nello Jotunheimen Ogni tanto capita di incontrare un cartello come questo, non capita se ci si attiene alle strade principali, però in zone secondarie se la quantità buche e sassi diventa intollerabile, allora avvertono prima! La macchina in bilico sul precipizio chiarisce bene il concetto... Ciao da Dash
In risposta al messaggio di mtravel del 22/02/2019 alle 11:33:28
Anche questo (Provenza, zona Castellane) è carino. Peccato che sia l'unico trovato in Francia dove invece dovrebbe essere molto ma molto più frequente. Garantisco. Max
In risposta al messaggio di Dash del 04/03/2019 alle 08:39:11Quello che sale stando in mezzo non è il commercialista tedesco ma un dentista bolognese.
Trollstigen, strada deserta di prima mattina Abbiamo fatto la Trollstigen partendo verso le 8 del mattino e non abbiamo incontrato il commercialista tedesco ; c'era solo un mansardato a un paio di km dietro di noi che facevapiù o meno la nostra media e le nostre fermate. Partendo relativamente presto non si incontra traffico, e poi ci si può soffermare più lungamente quando merita... Il poco traffico lo testimonia la posizione di guida del mansardato, era come se fosse in Inghilterra (forse per guardare il panorama?) Ciao da Dash
In risposta al messaggio di mtravel del 04/03/2019 alle 10:30:44In quei tunnel l importante è andare forte così stando meno tempo si riduce la possibilità di incrociare qualcuno
Quello che sale stando in mezzo non è il commercialista tedesco ma un dentista bolognese. Lo stesso che avevo il terrore di incontrare in uno dei tunnel stretti e male illuminati in zona Utakleiv. Sorridi, Max
www.iz4dji.it