In risposta al messaggio di supergas del 08/07/2021 alle 11:38:01La malattia in realtà ha in alcune fasi una terapia
Se visitate il nord europa e vi piace andare per boschi, parchi o dune sul mare, fate attenzione alle zecche. Nei Paesi Bassi ( ma anche in Germania e penso in tutto il Nord Europa), negli ultimi anni le zecche hanno iniziatoad attaccarsi molto di piu' all'uomo e grazie anche alle temperature piu' miti ce ne sono molte di piu'. In Italia non ci siamo molto abituati a far caso alle zecche sull'uomo, ma non sono affatto da sottovalutare perché possono trasmettere la malattia di Lime, per cui non c'e' cura. Quindi, se fato un giro per i boschi o indossate pantaloni lunghi, e controllatevi sempre. Contate che l'anno scorso i miei bambini ne hanno prese due vicino casa e quest'anno mia moglie ne ha prese due anche lei, in campeggio, nella zona del parco naturale del Veluwe (NL). camperista avvisato ...
https://it.wikipedia.org/wiki/M...
https://www.morsodizecca.it/it/...
https://www.zecken.de/de/fsme/f...
www.iz4dji.it
In risposta al messaggio di supergas del 08/07/2021 alle 21:12:22Giusto, se si crea nei giorni seguenti un caratteristico rossore ad anello, meglio farsi vedere, altrimenti si puo stare tranquilli.
Non tutte le zecche sono portatrici della malattia di Lyme che se presa in tempo e' curabile con antibiotico, ogni paese ha la sua profilassi. qui in Olanda, essendo abbastanza diffusa si fa l'antibiotico se la zecca e' stata trovata dopo 24 ore, altrimenti no ma si controlla sempre per eventuali sintomi.
www.iz4dji.it
vedere qui
In risposta al messaggio di wippet del 16/09/2021 alle 23:25:57E hanno fatto una stupidaggine perchè la terapia antibiotica non va fatta al momento del morso ma 40 giorni dopo se i valori della borrelia sono alti o c'è l'eritema migrante. Fatta prima falsa le analisi e non è detto sia risolutiva. Parlo per molta esperienza personale.
Proprio quest'anno in agosto, un mio conoscente camperista ne ha presa una in Svezia, ed è finito in ospedale... se l'è trovata su un polpaccio e l'ha tolta subito, ma il giorno dopo è svenuto in camper, non è chiaroperché. È giovane e sano, perciò si è allarmato, è andato al pronto soccorso di Karlstad, dove lo hanno trattenuto qualche giorno per accertamenti. Tutto regolare, ma ha dovuto seguire una terapia antibiotica piuttosto decisa. Ora è in Norvegia e sta bene. Personalmente, sono stato messo in guardia sulle zecche appena iniziato il lavoro in Finlandia, e ho sempre fatto uso di un ottimo repellente specifico, molto efficace, che usavamo a casa in Oregon. Unica controindicazione, dovevo farmelo mandare appositamente dagli States. Ora però è disponibile anche in Italia, un po' caro, ma formidabile! Lo consiglio. Ben's Repell, importato da Laboratorio Chimico Farmaceutico A.Sella srl di Schio (Vi)
In risposta al messaggio di supergas del 17/09/2021 alle 12:31:26Non tutti sanno che il centro di eccellenza e di riferimento europeo è a Trieste dove sono stato in cura.
Ogni paese ha protocolli diversi, in molti le analisi non te le fanno proprio. Paese che vai …
In risposta al messaggio di ezio59 del 17/09/2021 alle 10:10:19Più che per la borelliosi, penso che all'ospedale fossero preoccupati per la TBE, ovvero l'encefalite da morso di zecca, che è una infezione diversa ("B" non sta per "borelliosi"), che può manifestarsi in tempi molto rapidi e creare problemi pesanti anche a persone sane.
E hanno fatto una stupidaggine perchè la terapia antibiotica non va fatta al momento del morso ma 40 giorni dopo se i valori della borrelia sono alti o c'è l'eritema migrante. Fatta prima falsa le analisi e non è detto sia risolutiva. Parlo per molta esperienza personale.
In risposta al messaggio di cruiser del 17/09/2021 alle 19:17:51Per ora la prevenzione vaccinale è l'unica cura. Non sono state approvate terapie antivirali specifiche per il trattamento dell' encefalite da zecca in Europa.
Più che per la borelliosi, penso che all'ospedale fossero preoccupati per la TBE, ovvero l'encefalite da morso di zecca, che è una infezione diversa (B non sta per borelliosi), che può manifestarsi in tempi molto rapidie creare problemi pesanti anche a persone sane. Avendo saputo dei sintomi allarmanti del paziente (svenimento improvviso), immagino che i medici svedesi si siano attivati per una terapia d'urgenza per scongiurare un peggioramento. La TBE purtroppo in Scandinavia è una piaga, e in alcuni casi crea problemi neurologici con degenze a lungo termine, inclusa necessità di riabilitazione. Per questo motivo, quasi tutti quelli che conosco in Svezia (me compreso) si vaccinano periodicamente contro la TBE.
In risposta al messaggio di ezio59 del 17/09/2021 alle 19:36:59Se non esiste terapia antivirale approvata, forse gli hanno fatto un trattamento "sperimentale" (mi auguro col suo consenso).
Per ora la prevenzione vaccinale è l'unica cura. Non sono state approvate terapie antivirali specifiche per il trattamento dell' encefalite da zecca in Europa.La cura del paziente è principalmente a supporto dei sintomi,compresi gli interventi di terapia intensiva nei casi gravi.Pertanto, sono necessari agenti e strategie terapeutiche specifici per il trattamento di pazienti non vaccinati.
In risposta al messaggio di cruiser del 17/09/2021 alle 20:28:47Le zecche non è che mordano. Diventano strane pustole con n le zampe. La prima volta gli misi sopra l'aureomicina prima di capirlo.
Per rimanere in tema zecche, domenica scorsa pioveva ed ero in campagna a 35 km da Stoccolma per raccogliere lumache. Rientrato a casa, ho sentito un formicolio sulla schiena... Praticamente avevo una zecca minuscola chesi è infilata tra i vestiti. Non ho idea di come ci sia arrivata, dato che avevo pantaloni e maniche lunghe, non ho camminato tra l'erba alta. Insomma si dev'essere lanciata da un albero. Alla luce di quanto detto sopra, avere fatto il vaccino per la TBE mi consola, ma non nascondo qualche preoccupazione per quanto può aver fatto quella maledetta nel tempo che l'ho avuta addosso! Magari mi ha morso e non me ne sono accorto...
In risposta al messaggio di dani1967 del 17/09/2021 alle 22:58:43Contrariamente a quanto si crede non è l'odore che attira le zecche ma l'acido lattico prodotto durante l'attività fisica. Quando vado in MTB sul Carso per i sentieri e poi raggiungo la strada asfaltata mi fermo per ripulirmi dalle numerose zecche che ho raccolto anche se non mi sono mai fermato.
Le zecche non è che mordano. Diventano strane pustole con n le zampe. La prima volta gli misi sopra l'aureomicina prima di capirlo. Vanno sui vestiti si infilano guidate dall'odore e cercano i punti più morbidi e puliti, come inguine e ascelle.